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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2014 alle ore 19:46.
L'ultima modifica è del 03 ottobre 2014 alle ore 08:27.

David Cameron e Matteo Renzi (Reuters)David Cameron e Matteo Renzi (Reuters)

Semplificazione fisco entro marzo 2015
Il premier ha ricordato le altre misure in cantiere, annunciando la «semplificazione del sistema fiscale, con misure che saranno operative entro marzo 2015» e una riforma della legge elettorale, in modo che «vincitori e perdenti saranno facilmente identificabili» all'indomani del voto. Lo ha fatto definendo «fondamentale» concludere il processo di riforme istituzionali «in sei mesi». Renzi ha assicurato che le «finanze italiane sono solide e sostenibili» dopo che «per 20 volte negli ultimi 21 anni l'Italia aveva registrato un disavanzo». Ma ha chiarito che per far fronte ad una quadro economico negativo ed evitare uno scenario di stagnazione e deflazione «serve una discontinuità significativa» nelle politiche economiche dell'Europa, improntate finora all’austerità.

Soddisfatto risultati 7 mesi, ma fare di più
«Il cambiamento in Italia è appena iniziato: abbiamo fatto tanto in 7 mesi, possiamo essere soddisfatti di ciò che abbiamo raggiunto, ma dobbiamo fare di più, dobbiamo completare le riforme» ha incalzato il premier, aggiungendo che il cambiamento in atto «permetterà all'Italia di essere una protagonista forte dell'economia mondiale» e che «se faremo le riforme in questi dieci anni l'Italia sarà il paese guida dell'Europa».

Road show alla City per presentare le riforme
«Il problema dell'Italia», aveva spiegato Renzi in mattinata poco prima di varcare la soglia della residenza del premier inglese David Cameron, «è il rispetto della timeline», ovvero le scadenze per l'attuazione delle riforme. Per questo oggi Renzi, nella visita alla City di Londra, ha voluto presentare tutti i passi avanti fatti nei sei mesi trascorsi dal primo viaggio a Londra. «Sei mesi fa, quando ero stato appena incaricato, sono venuto qui a Londra e ho incontrato gli investitori che avevano sottolineato, come spesso si dice, che il problema dell'Italia è la timeline. Su questo fronte ho promesso che sarei tornato - ha detto il premier - e oggi sono qui proprio per presentare le riforme».

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