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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2014 alle ore 07:25.
L'ultima modifica è del 07 ottobre 2014 alle ore 08:06.

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Il Governo ha lanciato la proposta di consentire ai lavoratori di incassare parte del proprio trattamento di fine rapporto in busta paga, per incentivare i consumi. La cosiddetta “liquidazione”, il cui istituto risale al 1927, rappresenta una forma di risparmio coatto per i dipendenti, e una forma di accesso al credito agevolato per le imprese. In caso di riforma, molti dettagli saranno da modificare. In discussione ci sono compensazioni per le imprese, soprattutto quelle con meno di 50 dipendenti, cui va un flusso annuo pari a 11 miliardi di euro l'anno; chi invece lavora in aziende con oltre 50 dipendenti e non vuole aderire a un fondo pensione, destina il proprio Tfr a un “fondo tesoreria” presso l'Inps, che gira gli ammontari allo Stato. Gli italiani che invece hanno deciso di aderire a uno strumento di previdenza complementare versano un flusso annuo di 5,5 miliardi, per costituirsi una “pensione di scorta”. La proposta dell'esecutivo impatterà nelle scelte di tutti costoro. Ma è ben chiaro in cosa consiste il Tfr? E come funziona? Rispondi a questo quiz e scopri quanto ne sai

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