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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2014 alle ore 08:59.
L'ultima modifica è del 07 ottobre 2014 alle ore 12:24.

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Dopo la decisa flessione degli ordini all'industria registrata ieri, arriva un altro preoccupante dato dalla Germania, che alimenta il pericolo di stagnazione o addirittura di recessione dell’economia. La produzione industriale della prima economia europea ad agosto ha subìto, rispetto al mese precedente, un calo del 4%, il maggiore dal gennaio 2009. Gli analisti avevano previsto un calo dell'1,5 per cento. Rivisto al ribasso anche il dato di luglio (da +1,9% a +1,6%). Da segnalare il calo del 25% della produzione automobilistica, legato però in parte a fattori stagionali.

Male gli investimenti
La principale contrazione si è registrata nella produzione di beni d'investimento (-8,8%) mentre i beni intermedi hanno contenuto la flessione a -1,9 per cento. La produzione di beni di consumo è scesa dello 0,4% e le costruzioni hanno registrato un calo del 2 per cento.

Indicatori deludenti
Gli analisti sottolineano la volatilità del dato, legato anche al periodo di ferie scolastiche quest’anno, ma resta il fatto che l’economia tedesca continua a mostrare segnali di debolezza dopo che il Pil ha già registrato una flessione (-0,2%) nel secondo trimestre. Gli ordini all’industria sono scesi in agosto del 5,7%, anche in questo caso il calo più forte dal 2009, mentre l’indice Pmi dei direttori acquisti delle aziende manifatturiere ha segnato una contrazione in settembre.

Secondo semestre debole
Questa raffica di dati deludenti non è di buon auspicio per l’ultima parte dell’anno. «L’economia tedesca sarà piuttosto debole nel secondo semestre», avverte Ralph Solvee, capo della ricerca economica di Commerzbank, secondo il quale il Pil sarà praticamente invariato nel terzo trimestre. Anche la Bundesbank ha avvertito di recente che l’atteso rimbalzo nell’economia dopo il secondo trimestre sarà meno forte del previsto, mentre Bnp Paribas sottolinea che le sue stime di una crescita dello 0,2% nel terzo trimestre potrebbero essere riviste al ribasso. In caso di dato negativo del Pil la Germania finirebbe tecnicamente in recessione, con due trimestri consecutivi di contrazione.

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