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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2014 alle ore 06:36.

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Quanto al salario minimo, è guardato con sospetto da sindacati e imprese che puntano sulla contrattazione, ma aprono a sperimentazioni per il solo lavoro autonomo e parasubordinato (dove è più difficile contrattare). L'emendamento del governo al Jobs act prevede l'introduzione sperimentale del «compenso orario minimo», applicabile a lavoro subordinato e collaborazioni coordinate e continuative, in settori non regolati da contratti sottoscritti da parti sociali più rappresentative.
Alla vigilia dell'incontro, la leader della Cgil, Susanna Camusso ha rilanciato il paragone tra Renzi e la Lady di ferro: «nonostante le richieste del sindacato nessun cenno di dialogo sociale si è manifestato dalla presidenza italiana del semestre – ha detto –. Siamo ormai a metà del semestre e non si è avuta nessuna possibilità di discutere l'agenda. C'è un solo precedente, quello di madame Thatcher». Camusso parlando ieri al vertice dei sindacati europei ha confermato che «se il Governo continuerà con le politiche annunciate è inevitabile che la mobilitazione andrà avanti». Diverso il tono di Raffaele Bonanni (non andrà a Palazzo Chigi, domani lascerà la guida della Cisl): «l'incontro è un buon segno, un fatto importante che Renzi abbia deciso di allinearsi agli altri paesi europei dove il dialogo sociale è vivo. Auspico che si cambi davvero strada». Sul rafforzamento della contrattazione aziendale è critico il numero uno della Uil, Luigi Angeletti: «Come si proteggono 10 milioni di lavoratori di piccole imprese dove la contrattazione non si fa? Bisogna mantenere il contratto nazionale come riferimento per queste aziende, non si può pensare di surrogare con un salario minimo inferiore ai contratti nazionali».
Oggi, infine, un terzo incontro è stato fissato da Renzi alle 10 con i sindacati di Polizia, Vigili del Fuoco e Cocer sul tema dello sblocco delle retribuzioni.
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I temi del confronto
RAPPRESENTANZA
Sindacati divisi sulla
legge sulla rappresentanza
Il premier Matteo Renzi si è detto disponibile a una legge sulla rappresentanza sindacale. Si tratta di temi che divide il fronte sindacale considerando che la Cgil è da sempre schierata per la legge sulla rappresentanza (su cui Cisl e Uil hanno espresso critiche)
TFR
Trasferimento in busta
con il «no» delle imprese
La proposta del Governo è per un'operazione di trasferimento in busta della liquidazione che verrà maturata solo su base volontaria. L'anticipo sarebbe pagato dalla banche che poi incassano dalle imprese il Tfr accantonato a fine rapporto
CONTRATTI
Il nodo potenziamento
degli «accordi» aziendali
Sul tavolo anche il tema del potenziamento della contrattazione decentrata. L'accordo tra Confindustria e sindacati del 2011 consente ai contratti aziendali di definire intese modificative dei Ccnl. La Cisl da tempo sostiene la necessità di rafforzarne il peso
JOBS ACT
Sull'articolo 18 mobilitazioni in ordine sparso
Anche sul Jobs act e articolo 18 le posizioni sono articolate, non a caso i sindacati si mobiliteranno in ordine sparso: la Cisl (per cui «la modifica dell'articolo 18 è un modo per sviare l'attenzione») il 18 ottobre e la Cgil (che parla di «diritti uguali per tutt») il 25 ottobre.

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