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Questo articolo è stato pubblicato il 07 ottobre 2014 alle ore 18:30.
L'ultima modifica è del 07 ottobre 2014 alle ore 19:27.
Manuel Valls tira diritto. Il premier transalpino ha confermato davanti all'Assemblea Nazionale che il progetto di bilancio 2015, che prevede una chiara deriva nelle finanze pubbliche rispetto agli impegni assunti con Bruxelles, è «quello che serve alla Francia» e che la Commissione europea «non può» respingerlo.
«C'è un solo parlamento incaricato di approvare o meno il bilancio della Francia. È il parlamento francese», ha dichiarato il braccio destro del presidente François Hollande, aggiungendo che la «Commissione europea non può respingere» la legge di bilancio francese, anche se «può fare delle osservazioni: ne ha tutto il diritto». Secondo diverse fonti europee, l'esecutivo Ue potrebbe chiedere alla Francia di rivedere il suo progetto di bilancio 2015 che prevede un rapporto deficit/Pil al 4,3%, molto lontano dall'impegno del 3% assunto da Parigi. Da un anno, la Commissione Ue dispone del diritto di monitorare e valutare i piani economici degli Stati con deficit pubblici eccessivi, una prerogativa che non ha ancora utilizzato.
In teoria, se Bruxelles rileva gravi carenze in termini di riduzione del deficit o riforme, può chiedere allo Stato in questione di rivedere il suo progetto di bilancio. Ieri, fonti dell'Eliseo hanno detto di non pensare «all'ipotesi» di una bocciatura da parte di Bruxelles. «Il progetto di legge di bilancio sarà trasmesso alla Commissione europea il 15 ottobre. Ogni commento è dunque prematuro», aggiungono a Parigi.
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