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Questo articolo è stato pubblicato il 08 ottobre 2014 alle ore 12:25.
L'ultima modifica è del 08 ottobre 2014 alle ore 13:49.

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«L'Italia, con le condizioni attuali, non è un paese per cui si possa assicurare un futuro radioso, o quantomeno sereno». Lo ha detto il direttore esecutivo Fmi, Andrea Montanino, presentando il country report sul nostro paese. «La crescita potenziale dell'Italia di fatto - ha detto - crolla per gli anni futuri, siamo inchiodati allo 0,5%». Il Fondo monetario internazionale appoggia l'agenda di riforme portata avanti dal governo guidato da Matteo Renzi, che definisce «audace e ambiziosa», ma «bisogna agire in fretta per implementarlo». In particolare il contratto a tutele crescenti «aiuterà a superare il dualismo del mercato del lavoro italiano» tra garantiti e non garantiti, ha affermato Kenneth Kang, capo missione del Fmi in Italia durante una presentazione del rapporto annuale sulla Penisola, che si è tenuta presso l'università Luiss a Roma, ribadendo i giudizi positivi sulla riforma del mercato del lavoro espressi ieri dal capo-economista Fmi Olivier Blanchard.

Fmi: piano riforme Italia audace e ambizioso, agire in fretta
Il piano di riforme dell'Italia, ammette l’Fmi, «è audace e ambizioso», ma «bisogna agire in fretta per implementarlo», ha detto il capo missione per l'Italia del Fmi, Kenneth Kang, secondo il quale «il debito pubblico è sostenibile ma il paese resta vulnerabile sui mercati». Per la crescita, «bisogna ridurre le tasse sul lavoro, fare investimenti pubblici e rendere la revisione della spesa parte integrante del budget. La spesa pensionistica è troppo alta e un taglio della spesa pubblica deve passare per un taglio della spesa previdenziale.

Bene Jobs act e tutele crescenti, superare dualismo
«Il Jobs act contiene diverse proposte utili, tra cui il contratto unico a tutele crescenti che aiuterebbe a chiudere il gap tra garantiti e non», ha detto ancora Kang. «Al tempo stesso aiuterebbe a promuovere più contrattazione a livello di imprese». In generale poi «serve più partecipazione al mercato del lavoro, specialmente tra i giovani». Infine secondo il Fmi bisognerebbe intervenire sui sistemi di supporto al lavoro e di sostegno alla ricerca di posti, che è frammentato tra Stato e autorità locali. «Più condivisione delle informazioni potrebbe aiutare».

Taddei (Pd): governo punta a stabilizzazione precari
Per il responsabile economico del Pd Filippo Taddei la riforma del lavoro «deve affrontare il problema dell'estensione delle tutele sulla disoccupazione, ma soprattutto offrire un contratto che favorisca lo scavallamento dai contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato, alla stabilizzazione». «L'obiettivo dei contratti a tutela crescente - ha spiegato Taddei - è quello di smussare il gradino che esiste tra i contratti a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato».

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