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Questo articolo è stato pubblicato il 10 ottobre 2014 alle ore 14:16.

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È Violeta Bulc, un vice premier sloveno, il nuovo candidato di Lubiana alla Commissione europea, in sostituzione di Alenka Bratusek, bocciata dal Parlamento europeo. La notizia è stata data stamani dal governo sloveno. Il presidente eletto del nuovo esecutivo comunitario Jean-Claude Juncker ha già annunciato che intende intervistare il nuovo candidato nei prossimi giorni, nel tentativo di rispettare il calendario che prevede l'entrata in funzione della nuova Commissione il 1° novembre.

La signora Bulc ha 50 anni, ed è considerata una centrista nel mondo politico sloveno. La nuova candidata-commissario, fondatrice della società Vibacom, impegnata nella crescita sostenibile e l'innovazione tecnologica, è la vice del premier sloveno Miro Cerar, in carica dallo scorso 18 settembre. La signora Bulc ha anche co-fondato la società telefonica Telemach. Sarà interessante capire come verrà valutata in Europa la sua esperienza, limitata nel mondo politico ma amplia nel settore economico.

«Il presidente Juncker vorrebbe intervistare la signora Bulc all'inizio della settimana prossima», ha detto Margaritis Schiras, portavoce del presidente eletto. A una specifica domanda sul portafoglio che potrebbe essere affidato alla signora Bulc, Schiras ha risposto: «Una decisione verrà presa dopo l'intervista». Alla signora Bratusek, un ex primo ministro sloveno, era stato attribuita una vice presidenza della Commissione con responsabilità di gestire l'unione energetica.

Rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa quotidiana della Commissione, Schiras ha spiegato che molti vice presidenti nel nuovo esecutivo sono ex primi ministri, ma non tutti. Ha citato in particolare l'olandese Frans Timmermans e l'italiana Federica Mogherini. «Il presidente Juncker ha considerato la presenza di ex premier come un atout, non come una condizione» per diventare vice presidente della Commissione, ha precisato il portavoce.

Juncker è chiamato a un mini rimpasto. Dovrà decidere prima di tutto se considerare la signora Bulc all'altezza del compito, e poi se potrà recuperare la posizione e il portafoglio della signora Bratusek. Oltre al caso sloveno, il presidente eletto deve anche decidere come rivedere il portafoglio di Tibros Navracsics, responsabile dell'istruzione, della cultura e della cittadinanza. Il Parlamento non lo considera idoneo e ha chiesto una revisione delle sue competenze.

Il calendario istituzionale prevede ancora oggi un voto di fiducia sulla nuova Commissione europea a Strasburgo il 22 ottobre. «Un rischio di rinvio continua a esistere», ha detto Schiras. «I tempi sono stretti. Lavoriamo duro per ridurre questo rischio». Ieri popolari e socialisti avevano individuato nella deputata slovena al Parlamento europeo Tanja Fajon un candidato alla sostituzione della signora Bratusek, ma la scelta evidentemente non ha convinto il governo sloveno.

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