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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2014 alle ore 17:57.
L'ultima modifica è del 11 ottobre 2014 alle ore 19:47.

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Genova non ha tregua. La città ligure ha trascorso un'altra notte di paura per un fortissimo temporale che ha causato nuovi allagamenti in varie zone del città. In poche ore in alcuni quartieri sono caduti oltre 200 millimetri di pioggia e il centralino dei vigili del fuoco è stato tempestato di telefonate da cittadini allarmati. L'allerta 2, livello massimo, è stata prolungata fino alle ore 24 di lunedì 13 ottobre. «La prima stima dei danni pubblici dell'alluvione è di 200 milioni di euro», ha detto il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, che si è recato a Montoggio, il paese dell'entroterra più colpito dall'alluvione. Ieri, le associazioni di categoria di commercianti e imprese avevano stimato in oltre 100 milioni i danni ai privati.

BLOG / Correnti - Alluvione: perché il Comune di Genova non ha un ufficio fiumi? (di Jacopo Giliberto)

I treni
Restano chiuse le linee ferroviarie Genova-Milano e Genova-Torino nel tratto tra Ronco Scrivia e Genova via Bivio Fegino, dove ieri è uscito dai binari un Frecciabianca. Le piogge che si sono abbattute incessantemente sulla zona durante la notte hanno rallentato le operazioni di recupero del locomotore e delle carrozze. I tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, al lavoro da ieri, hanno rimosso una delle carrozze e, con l'ausilio di una gru stradale, rimuoveranno il locomotore e l'altra carrozza rimasta.

L’esercito
Sono in arrivo in città i militari del II Genio Pontieri di Piacenza. Nel capoluogo ligure stanno per giungere i primi 30 uomini con macchine per la movimentazione terra per prestare aiuto alla popolazione alluvionata, dopo l'esondazione, nella notte tra mercoledì e giovedì, di cinque tra rii e torrenti. I militari sono comandati dal colonnello Rocco Capuano che sta partecipando ad una riunione operativa della Protezione Civile in Prefettura.

Dalla Cei un milione di euro, visita del cardinale Bagnasco
«È una via crucis che si ripete, per la quarta volta, l'ultima nel 2011. E questa volta è stata anche peggiore. Gente che ha perso nuovamente tutto, il lavoro, il sostentamento, famiglie intere con bambini piccoli, che dovrebbero ancora una volta ricominciare la propria attività ma ho sentito che alcuni non saranno più in grado». Lo ha detto l'arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, terminata la visita in Borgo Incrociati, uno dei luoghi più colpiti dall'alluvione, dove ha perso la vita Antonio Campanella.

Secondo Bagnasco «servono interventi massicci da parte delle amministrazioni, statali e locali, e tempestivi. È assurdo è vergognoso che le burocrazie, di qualsiasi tipo siano, blocchino fondi che ci sono e che sono necessari per risolvere questo tipo di problemi o per venire incontro a queste persone che veramente soffrono per se è per le proprie famiglie.La gente - ha aggiunto - reagisce sempre, con forza, generosità, determinazione e caparbietà ma non bisogna confidare sulle energie spirituali, morali e psicologiche senza fine. Bisogna che la città reagisca insieme, e si faccia presente».

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