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Questo articolo è stato pubblicato il 13 ottobre 2014 alle ore 14:05.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2014 alle ore 14:13.

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L’articolo di Jean Tirole è stato pubblicato sul Sole 24 Ore il 23 ottobre 2005.

Che cosa hanno in comune «Il Sole-24 Ore», la Borsa di Milano, Telecom Italia, la PlayStation della Sony, Windows, American Express, Google e l'agente immobiliare sotto casa? Sono tutte piattaforme bilaterali il cui modello d'impresa richiede di unire due o più lati di un mercato. Per esempio, una PlayStation (o un sistema operativo come Windows) deve attirare sia gli utenti che i programmatori di giochi (o di applicazioni). I giocatori non comprano consolle per le quali esistono soltanto pochi giochi e gli informatici non scrivono programmi per le consolle che attirano pochi consumatori. I media che vivono di pubblicità come i quotidiani e le televisioni devono attirare i lettori o gli spettatori e allo stesso tempo gli inserzionisti. Così, i sistemi di pagamento come American Express, Visa, MasterCard devono assicurarsi sia esercizi che accettino la carta di credito che consumatori pronti a usarla. E anche le telefonate da linea fissa o mobile possono essere fatte solo se chi chiama e chi risponde sono entrambi abbonati a un operatore, sono disposti a scambiarsi il proprio numero e a usare il telefono.


Insomma, le piattaforme bilaterali hanno il problema del l'uovo e della gallina: nessuno dei due lati del mercato può venire prima dell'altro. Le piattaforme devono riuscire ad attrarli simultaneamente, farli interagire e allo stesso tempo fare profitti. Dopo diversi tentativi le imprese hanno messo a punto modelli di gestione innovativi. Come funzionano in pratica le piattaforme?
«Quanto fare pagare a ogni parte?». Le piattaforme devono innanzitutto prendere in considerazione il prezzo che ogni parte è disposta a pagare e cosa essa offre all'altra parte. Una piattaforma può anche “sovvenzionare” un lato del mercato e “tassare” l'altro. Un buon esempio è quello delle carte di credito. Il modello d'impresa adottato da tutte le piattaforme consiste nel fornire le carte ai consumatori a basso prezzo (i consumatori possono addirittura guadagnare qualcosa, attraverso bonus, rimborsi o miglia aeree) e nel coprire i costi del sistema attraverso le commissioni agli esercenti. Anche se la commissione è alta, per esempio 1 o 2% per transazione, l'esercente trova conveniente accettare la carta di credito. La struttura dei prezzi è quindi concepita per catturare i titolari della carta. È interessante notare che le commissioni richieste da American Express sono superiori a quelle delle rivali Visa e MasterCard. Il motivo è che Amex domina il mercato delle carte di credito aziendali, un mercato di “acquirenti di lusso” ai quali gli esercenti tengono molto.

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