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Questo articolo è stato pubblicato il 14 ottobre 2014 alle ore 10:16.
L'ultima modifica è del 14 ottobre 2014 alle ore 17:04.

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Diciottesima fumata nera per l’elezione dei due giudici della Consulta, con 524 schede bianche, 37 nulle e 36 voti dispersi. Analogo nulla di fatto per l'elezione del membro “laico” da mandare al Csm al posto di Teresa Bene, dichiarata ineleggibile. È questo l’esito della votazione odierna del Parlamento in seduta comune. In entrambi i casi, nessun candidato ha raggiunto il quorum di 570 voti. In mancanza di un accordo sul ticket da designare, i parlamentari del Pd, di Fi e di Ncd hanno votato scheda bianca sia per i due giudici della Consulta, che per il componente laico da mandare al Csm.

Per la Consulta, a fronte del candidato del Pd, che continua ad essere Luciano Violante, Forza Italia stenta a trovare un nome spendibile, dopo il passo indietro del candidato di Fi Francesco Ignazio Caramazza. Stallo anche per il laico da nominare per palazzo dei Marescialli. Tanto più che si punta ad abbassare il quorum per l'elezione, che passerà dai tre quinti i componenti l'assemblea previsto nelle prime due votazioni ai tre quinti dei votanti richiesto dalla terza in poi. È probabile che si torni a votare domani.

Consulta: 524 schede bianche, a Grasso 94 voti
Sono stati 717 i votanti per la Corte Costituzionale: 524 le schede bianche, 94 voti sono andati al presidente del Senato Pietro Grasso, 27 al senatore FI Donato Bruno e 16 all'ex presidente della Camera Luciano Violante. Ma sono stati votati anche il costituzionalista Michele Ainis (11 voti) e Lorenza Carlassare (22 voti). Trentasette sarebbero le schede nulle, 36 le disperse.

M5S rallenta votazione
Da registrare l’ostruzionismo del M5S anche nella votazione del Parlamento in seduta comune per eleggere i due giudici della Corte costituzionale e il membro laico del Csm. Durante la 'chiama' i deputati pentastellati si sono quasi tutti soffermati per qualche minuto nella cabina di voto, per un tempo decisamente maggiore a quello impiegato a votare da tutti gli altri parlamentari.

Pd e Fi votano scheda bianca
La confusione che agita Forza Italia sta bloccando anche la partita Consulta-Csm. Fino a quando gli azzurri non presenteranno «una candidatura ufficiale in grado di raccogliere il maggior numero di consensi almeno nel loro partito - ha spiegato un autorevole esponente Pd - noi lasceremo in campo il nome di Violante. È inutile presentare altre candidature, sono loro che devono sbloccare la situazione e al momento non sembrano in grado di farlo». Il Pd continua a puntare su Violante, ma in attesa delle scelte di Fi, oggi ha votato ancora scheda bianca. Così come i colleghi di Fi, ancora senza un candidato ufficiale.

I nomi in pista per Forza Italia
Tra le fila di Fi nelle ultime ore, però, più di qualcuno va sussurrando insistentemente il nome di Enrico La Loggia, ex parlamentare ed ex ministro delle Regioni dei primi governi Berlusconi. Stabili le quotazioni del presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, Francesco Paolo Sisto. Ancora in campo anche la candidatura di Maurizio Paniz, ex deputato e all'epoca relatore del caso Ruby. A suo vantaggio soprattutto l'appoggio della Lega, per il resto abbastanza fredda nei confronti dei candidati indicati da Fi. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, infine, insisterebbe sul costituzionalista Giovanni Guzzetta. Ma, in questo caso, anche il Pd dovrebbe scegliere un tecnico. E tra questi, i nomi più accreditati sarebbero quelli dei costituzionalisti Massimo Luciani e Stefano Ceccanti.

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