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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2014 alle ore 15:53.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2014 alle ore 17:27.

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Atene, anello debole dell’Eurozona, torna sotto il cono di luce dei mercati. Il Paese rischia di essere la prima vittima dell’Asset quality review e degli stress test bancari della Bce che verranno resi noti domenica 26 ottobre. Le quattro principali banche greche, zavorrate da crediti inesigibili, avranno probabilmente bisogno di «capitali supplementari» nonostante la loro ricapitalizzazione e ristrutturazione di questi ultimi due anni. Lo ha stimato l'agenzia di rating Fitch, spiegando che gli stress test sulle banche europee «potrebbero rilevare la necessità di fondi supplementari». Atene ha comunque ancora 15 miliardi di euro di riserva nel Fondo ellenico per la stabilità finanziaria, una somma che dovrebbe essere sufficiente a stabilizzare il sistema.

Immediata la reazione della Borsa di Atene, che nel primo pomeriggio ha accusato una caduta del 10,05 per cento. Ad innescare la pioggia di vendite sul mercato azinario e far banzare il rendimento dei bond decennali al 7,58% ha contribuito sia l’allarme dell'agenzia di rating Fitch sia la volontà del Governo Samaras di voler chiudere a fine anno il piano di aiuti con il Fondo monetario internazionale che dovrebbe invece chiudersi nei primi mesi del 2016. Questa decisione ha creato volatilità sui mercati.


L’ Fmi, la Ue e la Bce non vedono affatto di buon occhio la decisione greca, dettata da motivazioni di polica interna, di voler uscire dall’ombrello protettivo del piano di aiuti.
Secondo Fitch gli stress test sulle banche Ue «potrebbero rivelare altre carenze di capitale« in Grecia, specialmente se le misure di ristrutturazione previste non verranno pienamente attuate«. L'agenzia di rating rileva che la quota di crediti deteriorati spazia dal 29,7 per cento della Banca Nazionale di Grecia a ben il 45,6 per cento della Alfa Bank, quasi la metà degli impieghi, in base ai dati risalenti a fine 2013.

A preoccupare gli investitori è il clima di campagna elettorale che si respira ad Atene. Il governo Samaras che ha 155 deputati su 300, dovrebbe raggiungere la quota di 180 deputati necessari per eleggere il nuovo presidente della Repubblica . Il partito di sinistra radicale, Syriza, che nei sondaggi è al primo posto, prevede che se non si arrivasse alla nuova elezione del capo dello Stato, allora sarebbero inevitabili, come prevede la Costituzione, elezioni anticipate.

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