Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2014 alle ore 09:50.
L'ultima modifica è del 16 ottobre 2014 alle ore 13:29.

My24
(Ansa)(Ansa)

«Le coperture sono garantite dalla spending review e dalla lotta all'evasione fiscale, di conseguenza non vedo perché devono esserci preoccupazioni». Non solo. La manovra serve a «voltare pagina» e «creerà più lavoro». E ancora: «Non facciamo deficit, lo riduciamo gradualmente pur in un contesto di recessione». Con Bruxelles è in corso un «dialogo costruttivo», sicché «non sono preoccupato dal giudizio della Ue». Così il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, all’indomani dell'approvazione legge di stabilità 2015, in un’intervista a Radio Anch'io, nella quale ha ammesso che, a seguito dei tagli, le Regioni «potrebbero» alzare il prelievo sui cittadini, ma ha aggiunto che «il pressing è che non lo facciano, ma scelgano l'efficienza». Padoan ha rivelato che l’operazione Tfr in busta paga su base violontaria, scatterà «a partire dal primo gennaio 2015». E anche spiegato che lo spread tra Btp e Bund «sta andando su perché è il tasso sui bund che scende, non perché sale il tasso sui titoli italiani», sicché «questo è un chiaro esempio di rifugio che i mercati cercano». Poi ha aggiunto che il riposizionamento dei mercati finanziari dopo l'euforia dei mesi scorsi «era atteso da tempo».

Padoan: indispensabile voltare pagina
Il ministro dell'Economia ha spiegato che la legge di stabilità «viene attivata in un contesto di recessione, purtroppo il terzo per il Paese, con sintomi di deflazione». Ecco perché «è indispensabile voltare pagina». Padoan ha sottolineato la presenza nella legge di stabilità di «misure permanenti» come la conferma del bonus di 80 euro. E ha rimarcato che le misure permanenti sono una «condizione fondamentale non solo per trasferire risorse, ma anche per dare fiducia». Poi ha assicurato che «tra qualche ora saranno pubblici i testi che descriveranno misura per misura i tagli di spesa e le operazioni dal lato delle entrate».

Legge stabilità creerà più lavoro
Non solo. Padoan si è detto convinto che la legge di stabilità «creerà più posti di lavoro» e ha ricordato che nella manovra «ci sono risorse per i redditi più bassi e per le partite Iva, con un'espansione dell'operazione di sostegno ai redditi» avviata con il bonus 80 euro.

Tfr in busta paga da 1 gennaio 2015
Quanto all’operazione Tfr in busta paga, scatterà «a partire dal primo gennaio 2015», dando «facoltà assolutamente volontaria ai lavoratori di mettersi in tasca il tfr invece di versarlo meccanicamente». Per sopperire eventuali «problemi liquidità ad alcune imprese», Padoan ha ricordato che il governo ha stipulato un accordo con il sistema bancario.

Non preoccupato da giudizio Ue, dialogo costruttivo
Tutti motivi per cui Padoan si è detto «non preoccupato» per il giudizio dell'Ue sulla legge di stabilità. «Con Bruxelles va avanti un dialogo assolutamente cordiale e costruttivo» ha assicurato il ministro, che ha difeso così la politica del governo: «Stiamo interpretando le regole del patto di stabilità tenendo conto di due circostanze eccezionali: quadro macroeconomico e ambiziosissimo programma di riforme».

Possibile aumento tasse Regioni
Quanto al possibile aumento delle tasse da parte delle Regioni (evocato ieri dallo stesso Padoan in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri) per sopperire ai tagli da 4 miliardi a loro carico previsti nella manovra, il ministro si è trincerato in un laconico «può darsi». Ma, ha aggiunto che il pressing sugli enti locali «non è a che aumentino le tasse, ma perché aumentino l'efficienza. Siamo convinti che ci siano amplissimi margini ci siano. Si tratta di dare gli stimoli giusti, a partire dal governo». Ad ogni modo, «accanto al prelievo c'e sempre una destinazione delle risorse e saranno i cittadini a valutare se eventuali manovre di regioni ed enti locali saranno giustificate o meno». Sul fronte spending, inoltre, il ministro ha sottolineato che i tagli per i ministeri sono «molto precisi» e sono «stati accolti», perché «nulla è stato imposto».

Furlan (Cisl): bene Irap e bonus 80 euro, inaccettabile stop rinnovo contratti
Intanto un giudizio in chiaroscuro sulla legge di stabilità arriva dalla Cisl. Per il segretario generale Annamaria Furlan nella manovra ci sono «alcune cose positive», dalla decontribuzione per tre anni per i neoassunti a tempo indeterminato, alla conferma del bonus di 80 euro, al taglio della componente lavoro dell'Irap. Ma Furlan, che ha chiesto l'estensione del bonus anche ai pensionati, ha definito «inaccettabile» che in una manovra da 36 miliardi, «non ci sia nulla per il rinnovo dei contratti pubblici»

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi