Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2014 alle ore 19:37.

My24

Il Sinodo sulla famiglia è entrato nella fase più complessa: la stesura del documento finale. Entro sabato infatti dovrà uscire dal gruppo ristretto di cardinali la ‘Relatio Synodi' dove saranno contenute le indicazioni per l'assemblea ordinaria del prossimo anno. In ogni caso si tratterà di un documento molto importante, perché misurerà il peso reale dei progressisti e la capacità di tenuta dei conservatori, che in queste ore stanno premendo per affermare le proprie posizioni.

Dal documento intermedio forte spinta di apertura a divorziati risposati e coppie gay
Il documento intermedio presentato al cardinale Peter Erdo e dall'arcivescovo Bruno Forte lunedì scorso – e che conteneva le posizioni espresse da tutti i 191 membri del Sinodo – ha dato una forte spinta di apertura sia per i divorziati risposati sia, soprattutto, per le coppie gay: è stato quest'ultimo aspetto a far insorgere i cardinali tradizionalisti, che hanno paventato una sorta di disconoscimento della dottrina. Nei tre giorni scorsi si sono riuniti i circoli minori su base linguistica, dove sono emerse le contrapposizioni alla relazione di Erdo e Forte, che erano ampiamente preannunciate. «C'è un principio da rispettare: in primis guardare alle persone, prima che al loro orientamento sessuale».

Schoenborn: nel catechismo di parla di accoglienza
Ha detto oggi l'arcivescovo di Vienna, Christoph Schoenborn, un porporato sicuramente progressista. «Nel Catechismo si parla dell'accoglienza che è l'atteggiamento umano e cristiano di base. Ciò non significa che la Chiesa possa dire che il rispetto per la persona umana sia anche rispetto per ogni comportamento umano». Secondo il porporato austriaco, «la Chiesa manterrà sempre la visione del dono fondamentale della creazione divina, la differenza, quindi il rapporto uomo-donna», ma «il Catechismo è chiaro: l'omosessualità non ha niente a che fare con il peccato». Non si tratta, quindi, di «approvare l'omosessualità», perché «resta fermo quello che ci è stato dato dal Signore», ma nel testo finale del Sinodo - ha annunciato Schoenborn - «si parlerà di accoglienza».

Più spazio per le famiglie cristiane senza problemi
Le sintesi dei dibattiti hanno messo in luce la richiesta di dedicare più spazio alle famiglie cristiane senza problemi, forse per rispondere alle sollecitazione arrivate al Sinodo dagli ambienti laici tradizionalisti, che hanno lamentato come i riflettori dei media fossero puntati non su chi è fedele alla linea ufficiale ma su chi per varie ragioni è rimasto indietro. Inoltre emerge la conferma di un dibattito aperto tra chi è favorevole a concedere la comunione ai divorziati risposati e chi vuole mantenere la attuale disciplina che non ammette questa possibilità. Insomma, sulle cosiddette situazioni familiari difficili, i Circoli minori «hanno evidenziato che la Chiesa deve essere casa accogliente per tutti, affinché nessuno si senta rifiutato. Tuttavia, è stata auspicata una maggiore chiarezza, evitando confusione, tentennamenti ed eufemismi nel linguaggio: ad esempio, sulla legge della gradualità, affinché non diventi gradualità della legge».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi