Consulta, Napolitano nomina giudici Daria De Pretis e Nicolò Zanon. «Ora tocca alle Camere»

Daria De Pretis e Nicolò Zanon (Ansa)

Entrano alla Corte costituzionale Daria De Pretis, ordinario di diritto amministrativo all’Università di Trento, e Nicolò Zanon, ordinario di diritto costituzionale all’Università di Milano. A firmare il decreto di nomina, controfirmato dal premier Matteo Renzi, è stato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ai sensi dell’articolo 135 della Costituzione. Napolitano ha dunque “sorpassato” il Parlamento che da mesi non riesce a eleggere due componenti laici della Corte.

«Molto bene la decisione del presidente Napolitano, sono scelte di ottima qualità. Adesso il Parlamento non ha più alibi, si deve chiudere». Così il premier Matteo Renzi ha commentato le nomine.

Dal 9 novembre escono Tesauro e Cassese
De Pretis e Zanon sostituiranno dal 9 novembre Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro, che lasciano l’incarico a nove anni dal giuramento, come prevede la Costituzione. Napolitano ha comunicato la nomina ai presidenti di Camera e Senato e al presidente della Corte costituzionale, lo stesso Tesauro. Auspicando che le sue nomine «possano essere rapidamente seguite dall’elezione dei due giudici costituzionali di nomina parlamentare, per la quale si sono già tenacemente impegnati i presidenti delle due Camere».

L’incognita del Parlamento
Al puzzle della Consulta mancano infatti ancora i tasselli dei due componenti laici che devono essere eletti dal Parlamento in seduta comune: proprio giovedì scorso si è registrata la ventesima fumata nera, senza neppure riuscire a raggiungere il quorum perché la votazione fosse ritenuta valida. È da aprile che la Corte lavora con un collegio ridotto di due unità, a plenum imperfetto. E il rischio, se i partiti non troveranno l’accordo nelle prossime settimane, è quello di non completarlo in tempo utile per l’elezione del successore di Tesauro alla presidenza.

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