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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2014 alle ore 11:04.
L'ultima modifica è del 25 ottobre 2014 alle ore 19:41.

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«Azzeriamo il file di quello che abbiamo fatto fin qui e domenica usciamo con tante proposte»: chi sta fuori dalla Leopolda si aspetta che da qua nascano le idee e le energie perchè l'Italia «si rimetta in moto». Questa la linea data da Matteo Renzi alla quinta edizione della Leopolda, la prima «di governo». Per creare posti di lavoro, ha spiegato il premier dal palco «serve una strategia seria per liberare energie. Senza, non si va da nessuna parte. E per farlo bisogna sconfiggere due nemici, come cittadini e come governo: la corruzione e l'evasione. Senza farlo non si va da nessuna parte». Dal premier anche un “tetto” alla sua permanenza a plazzo Chigi: «Al massimo faccio due mandati nello spirito della Leopolda, e arrivo al 2023».

La Leopolda? Serve a non perdere contatto con la realtà
«Che cos'è la Leopolda, perché la facciamo durante il Governo? La facciamo per noi, per ricordarci chi siamo e cosa vogliamo essere, per non perdere il contatto con la realtà, vogliamo essere noi stessi ed essere concreti e operativi». Il premier ha poi spiegato così le ragioni della mmanifestazione: «La Leopolda è come uno specchio che ci costringe a ricordarci l'ideale della nostra giovinezza - ha aggiunto - vogliamo cambiare l'Italia, non noi stessi».

Fondo sociale, riconferma al 100% nel 2015
Nel corso della giornata, molti i suggerimenti emersi emersi dai 52 tavoli tematci aperti da questa mattina e coordinati da esperti e politici dell’area di governo. Il preidente ha più volte preso spunto dalle segnalazioni per delineare scelte e priorità dell’Esecutivo, come nel caso del Terzo settore e del Fondo sociale, che «verrà confermato, nella sua entità, anche il prossimo anno». «I 500 milioni messi per coprire il 5 per mille - ha detto Renzi - sono un elemento di novità perchè in passato non era mai stato coperto a sufficienza. Allo stesso tempo chiediamo che il terzo settore faccia uno sforzo di trasparenza e correttezza dei bilanci per cui i fondi vadano a chi è davvero del terzo settore. Siccome i furbi ci sono dappertutto e noi vogliamo evidenziarli, il fondo del 5 per mille avrà meccanismi, condivisi con le associazioni, di trasparenza». Renzi ha anche ribadito il percorso di riforme del governo: riforma costituzionale e legge elettorale, tema delle unioni civili, dello ius soli, per cui «chi è nato qui è italiano con un ciclo scolastico», terzo settore.

Richetti (Pd) via tweet: proposte e non proteste per cambiare l’Italia
«Alla Leopolda e non in piazza, perché per cambiare l'Italia servono proposte e non proteste. Solo così l'Italia riparte». Così su twitter il deputato democratico Matteo Richetti, al quale il presidente del Consiglio Renzi rivolge un messaggio sempre sul social: «Bentornato vecchio!».

Renzi al Tg3: “Rispetto per la piazza, ma le manifestazioni non creano posti di lavoro”
«Il confronto non e' mai mancato, c'e' voglia di partecipazione da parte dei cittadini, ma quel che si deve fare finalmente e' restituire posti di lavoro, che non si creano con le manifestazioni ma con ambienti del Paese adatti» a incentivare le imprese ad assumere. Commentando al Tg3 , la presenza della minoranza Pd in piazza con la Cgil Matteo Renzi ha detto: nel Pd ci sono «assolutamente due anime diverse», ma questo e' normale in partito che «rappresenta piu' del 40%. Sono due anime diverse, assolutamente, ma anche rispettabili. Un grande partito che rappresenta piu' del 40% ha il dovere di avere opinioni diverse, a me e' capitato di essere in minoranza, ma non sono scappato. Sono rimasto a fare la minoranza. Quando ho vinto il congresso le parti si sono invertite. Un partito che e' democratico ascolta e rispetta gli altri, io ascolto e rispetto quella parte del Pd che era in piazza a manifestare insieme alla Cgil».

E a Rosy Bindi, che aveva definito la Leopolda imbarazzante, il premier risponde: “Il Pd non ha bisogno di chi va in tv «a far polemica», perché in quel modo si crea solo un partito «che perde». Matteo Renzi ha spiegato: «Il Pd è un partito che ha preso il 40.8% alle ultime elezioni e lo ha fatto perché persone che erano abituate a andare tutti i giorni in tv a far polemica sono state messe ai lati. Noi abbiamo bisogno di un Pd che smette di far polemica tutti i giorni. Abbiamo bisogno di un Pd che si confronta con chi ha idee diverse, ma non con chi semplicemente cerca di lavorare per un Pd che perda. Io voglio un Pd che vinca e convinca agli italiani».

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