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Questo articolo è stato pubblicato il 28 ottobre 2014 alle ore 19:43.

Troppe auto vecchie sulle strade italiane. «Sulle nostre strade circolano troppe auto troppo vecchie – ha sottolineato il presidente dell'Aci, Angelo Sticchi Damiani che ha aperto oggi a Roma i lavori della 69ma Conferenza del Traffico e della Circolazione – e in Italia aumenta ancora l'età media del parco auto circolante più obsoleto d'Europa e le auto vecchie sono quindi un problema economico, sociale ed ambientale». I dati forniti dall’Aci parlano chiaro: l'età media delle quattro ruote è di 9,5 anni e « il rischio di morire in un incidente a bordo di un veicolo di 10 anni è più che doppio rispetto a una vettura di nuova immatricolazione», ha sottolineato Sticchi Damiani. Poi c’è ilfattore ambientale non di secondaria importanza: un’auto Euro1 a benzina del 1993 fa registrare emissioni di monossido di carbonio superiori del 172% rispetto a un Euro4; un diesel Euro1 rilascia 27 volte il quantitativo di polveri sottili di un moderno Euro5.
Rendere più sicuro il parco circolante con revisioni più frequenti
Aci ha inviato oggi al ministro dei Trasporti: per far ripartire il mercato automobilistico servono incentivi per il ricambio dei veicoli, ma non episodici come in passato perché devono produrre effetti consolidati. Fondamentali gli incentivi per sostituire i veicoli Euro 0/1 con Euro 4/5 più moderni, efficienti ed ecologici. Per rendere comunque più sicuro un parco circolante così obsoleto è opportuno prevedere l'obbligo di revisione annuale per i veicoli con più di 10 anni di età.
La spesa media per un’auto
Il rapporto della Fondazione Aci “Filippo Caracciolo” intitolato “Rottamazione e rinnovo del parco: una strada per lo sviluppo, la sicurezza e l'ambiente” ha evidenziato che la scelta di acquistare un'auto nuova è sempre dettata più dalla passione che da regole di convenienza, ma in periodi di crisi come quello attuale le logiche emotive tendono ad arretrare rispetto a quelle finanziarie. Se si sostituisce un'auto usata di scarso valore con una di nuova immatricolazione, lo sforzo economico potrebbe non produrre vantaggi nella gestione quotidiana a fronte dei maggiori costi di ammortamento: la spesa media per 3.000 km di percorrenza annua varia da 827 euro di una Fiat Punto 1.2 del 1999 a 1.489 euro di una Fiat Punto TwinAir del 2012. In base allo studio le famiglie si convincerebbero alla sostituzione dell'auto solo in presenza di incentivi o facilitazioni all'acquisto, che però in questo momento sono di difficile attuazione da parte dello Stato senza un adeguato piano di copertura.
Incentivare il ricambio di vecchi catorci con auto di piccola cilindrata
Secondo lo studio si potrebbe incentivare il ricambio di un vecchio catorcio con un usato più moderno di piccola cilindrata. «Ciò allargherebbe i benefici a una più ampia fascia della popolazione, stimolando un percorso virtuoso con tanti automobilisti che riuscirebbero a monetizzare il loro Euro4 trovando le risorse per acquistare un'auto nuova.
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