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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2014 alle ore 10:15.
L'ultima modifica è del 31 ottobre 2014 alle ore 20:38.

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A settembre il numero di occupati sale di nuove 82mila unità (in un solo mese), segnando, sull’anno, un incremento di 130mila posti. Frutto di un primo segnale positivo sul fronte lavoro, dovuto essenzialmente alla diminuzione del numero di inattivi (cioè persone che da scoraggiate si sono rimesse a cercare un impiego e lo hanno trovato, seppur precario e bassa qualità). Una rondine che tuttavia non fa primavera: il “core” del mercato del lavoro resta in grande sofferenza: il numero di disoccupati continua ad aumentare (+48mila unità in un mese), e tocca quota tre milioni e 236mila persone; e il tasso di disoccupazione riprende a salire: raggiunge il 12,6% (+ 0,1 punti sia in termini congiunturali sia nei dodici mesi).

Il tweet del premier: solo con il lavoro #italiariparte
La fotografia scattata dall’Istat è commentata positivamente dal Governo: sia il premier Renzi (suo il tweet: «Aumentano i posti di lavoro: più 82mila persone sul mese scorso, più 150mila da aprile. Solo con il lavoro #italiariparte») che il ministro del Lavoro Giuliano Poletti evidenziano l’aumento significativo del numero di occupati (più 150mila posti da aprile), e che si tratta «del miglior dato dall’inizio del 2013, e ciò fa ben sperare». Positiva è anche la riduzione del tasso di disoccupazione giovanile, a testimonianza, spiegano gli esperti, che l’aumento di occupati ha coinvolto anche giovani, oltre che ai segmenti più in difficoltà. I fondamentali però restano negativi, con tante aziende ancora in crisi (è di qualche giorno fa il dato dell’Inps di oltre 100 milioni di ore di cig autorizzate a settembre) e con retribuzioni che restano ancora ferme al palo.

Sale il tasso di occupazione dopo stasi di 4 mesi
Il tasso di occupazione, dopo 4 mesi di stasi, è tornato dunque a salire attestandosi al 55,9 per cento. Secondo i tecnici dell'Istat, l'aumento del numero di occupati costituisce «un primo segnale positivo dopo mesi in cui l'occupazione aveva raggiunto livelli minimi».
Il tasso di occupazione è cresciuto di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,5 punti rispetto a dodici mesi prima. Sempre a settembre gli occupati sono risultati 22 milioni 457mila, in aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente (+82 mila) e dello 0,6% su base annua (+130 mila sul 2013).

Record dei senza lavoro dal 2004
Tornando al dato relativo ai disoccupati, il loro numero risulta pari a 3 milioni 236mila, in aumento dell'1,5% rispetto al mese precedente (+48mila) e dell'1,8% su base annua (+58mila). Il numero delle persone senza lavoro è il più alto dal 2004, anno di inizio delle serie storiche, mentre il tasso di disoccupazione al 12,6% si mantiene sui livelli record già raggiunti più volte nel 2014.

Disoccupazione giovanile in controtendenza, torna sotto quota 43%
In controtendenza invece il dato relativo alla disoccupazione giovanile, tornata sotto quota 43%: a settembre si è attestata al 42,9% dopo aver toccato, ad agosto, il picco massimo del 43,7 per cento (-0,8%). Il dato è comunque in rialzo dell'1,9% nel confronto con settembre 2013. Da oltre un anno, il tasso di disoccupazione giovanile si mantiene saldamente sopra il 40 per cento.

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