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Questo articolo è stato pubblicato il 31 ottobre 2014 alle ore 12:35.
L'ultima modifica è del 31 ottobre 2014 alle ore 20:52.

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Antonio Patuelli, Pier Carlo Padoan, Giuseppe Guzzetti e Ignazio Visco alla 90ma Giornata Mondiale del Risparmio (Lapresse)Antonio Patuelli, Pier Carlo Padoan, Giuseppe Guzzetti e Ignazio Visco alla 90ma Giornata Mondiale del Risparmio (Lapresse)

«Non siamo in deflazione, ma non possiamo ignorarne il rischio concreto». A mettere in guardia la politica da un allentamento dell’attenzione sui segnali dell’economia è il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, in occasione della Giornata mondiale del risparmio. Per Visco «l'attività economica e il commercio mondiale stanno deludendo le aspettative, si è accresciuta l'incertezza sulle prospettive congiunturali. Al vigore della ripresa negli Stati Uniti e nel Regno Unito si contrappone un indebolimento in Giappone, nell'area dell'euro e delle economie emergenti. Anche per le tensioni geopolitiche e per il possibile aggravarsi di squilibri strutturali in alcune di queste economie, i rischi di un ulteriore rallentamento sono aumentati».

Economia area euro di nuovo debole
Poi, Visco sottolinea come «le condizioni dell'economia dell'area euro» siano «tornate a indebolirsi», con un peggioramento che «ha interessato anche Paesi che non hanno subito la crisi dei debiti sovrani». Infatti, conclude Visco, «le stime di crescita per l'anno in corso sono state ridotte per l'area nel suo insieme e per le maggiori economie, i rischi al ribasso sono aumentati».

Ribadito il via libera al pareggio di bilancio “graduale”
Nel suo intervento, Visco ha poi ribadito il suo via libera alla decisione del governo di «rendere più graduale il processo di riequilibrio dei conti pubblici», alla luce dell'eccezionale «durata e profondità della fase recessiva». Per il governatore di Bankitalia «la rapida definizione di tutti gli aspetti di questa strategia e l'attuazione dei singoli interventi nei tempi previsti sono indispensabili per il recupero di fiducia nelle prospettive della nostra economia».

Sfruttare margini di flessibilità del Patto di stabilità Ue
Dal governatore, pieno appoggio alla strategia di sfruttare al massimo i margini di manovra offerti dai vincoli di bilancio comunitari. In altre parole, contro la crisi è necessario sfruttare al meglio «la flessibilità già ora insita nel Patto di stabilità e crescita». «Le regole - ha evidenziato - se interpretate in modo non inutilmente restrittivo, offrono margini per conciliare disciplina di bilancio e sostegno alla crescita». Secondo il governatore «l'assetto istituzionale europeo consente deviazioni temporanee dagli obiettivi di bilancio in caso di eventi al di fuori del controllo delle autorità di governo e di recessione severe; queste condizioni si riscontrano attualmente in più paesi dell'area». In questa fase, ha concluso, «gli effetti di retroazione conseguenti al perseguimento di un più ambizioso obiettivo di bilancio potrebbero aggravare quello stesso squilibrio che si cerca di contenere».

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