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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2014 alle ore 06:39.

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C'è poi l'argomento delicatissimo della Corte Suprema, il cui orientamento è chiave per gli sviluppi politici economici e sociali del paese, dall'aborto, alle leggi che consentono ai privati di finanziare le campagne elettorali con grande disponibilità di fondi: è possibile che entro due anni si renda disponibile almeno un seggio e l'equilibrio oggi è a favore dei repubblicani.
Fra i conservatori, vi sono il Chief Justice, John Roberts (George W. Bush), Antonin Scalia (Ronal Reagan), Clarence Thomas (Bush Herbert W Bush) e Samuel Alito (George W. Bush). Fra i progressisti, Ruth Bader Ginsburg e Stephen Breyer (Bill Clinton), Breyer, Sonia Sotomayor e Elena Kagan (Barack Obama). Anthony Kennedy (Ronald Reagan) è considerato un conservatore, ma è aperto alle posizioni dei liberals. Visto che è possibile che almeno un altro dei giudici si ritiri, Obama avrebbe la possibilità di nominare qualcuno vicino alla sinistra cambiando cosi la maggioranza per la prima volta in oltre 30 anni. Ma con il Senato a maggioranza repubblicana la Casa Bianca dovrà cercare un candidato per il compromesso. Ci sono anche differenze che riguardano il trattamento fiscale dei cittadini o il salario minimo, che Obama vorrebbe portare da sei a dieci dollari l'ora. Ma ci sono i temi dove si potrà lavorare insieme per dimostrare che Washington ascolta gli elettori e agisce di conseguenza. La legge sull'immigrazione ad esempio, potrebbe finalmente essere negoziata e passare. Il Ttip, l'accordo per liberalizzare i commerci transatlantici, che Obama vuole firmare entro la fine del suo mandato, potrebbe essere rivitalizzato grazie a una maggiore disponibilità dei repubblicani rispetto ai democratici. Lo stesso per il grande progetto Keystone per portare il petrolio estratto dalle sabbie bituminose dell'Alberta, in Canada, fino al Golfo del Messico. La sua costruzione è bloccata da sei anni.
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Gli americani alle urne
I temi economici saranno decisivi per l'esito del voto di midterm in programma oggi. Un sondaggio condotto su 1.200 elettori da Wall Street Journal e Nbc News ha evidenziato che la creazione di posti di lavoro e la crescita economica saranno il più importante (o il secondo più importante) fattore di cui terrà conto il 41% degli interpellati (si veda il grafico a sinistra). Non scaldano più di tanto ebola e lotta all'Isis. Quasi tutti i temi (grafico in basso) favoriscono nella percezione degli elettori i repubblicani che, stando al sondaggio, farebbero un lavoro migliore sia per ciò che concerne l'economia, sia nel contrasto allo Stato islamico o nella lotta all'ebola. La valutazione dell'operato di Barack Obama pesa molto: circa il 67% degli elettori registrati vorrebbe vedere un cambio sostanziale nella linea tenuta finora dal presidente

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