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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2014 alle ore 12:20.
L'ultima modifica è del 05 novembre 2014 alle ore 21:55.

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Silvio Berlusconi al termine dell’incontro con Matteo Renzi nel cortile di Palazzo Chigi (Ansa)Silvio Berlusconi al termine dell’incontro con Matteo Renzi nel cortile di Palazzo Chigi (Ansa)

Pranzo di lavoro a Palazzo Chigi, tra il leader di Fi Silvio Berlusconi e il premier Matteo Renzi, presenti anche gli azzurri Denis Verdini e Gianni Letta. Tema della riunione, durata circa due ore, la riforma della legge elettorale e il superamento dello stallo per l'elezione dei due giudici della Consulta (il Parlamento è convocato domani alle 13 per tornare a votare). A poche ore dalla conclusione dell’incontro, il bilancio, secondo fonti interne a Forza Italia, sarebbe tutt’altro che positivo: Renzi avrebbe fatto pressing su Berlusconi per convincerlo a dare una aaccelerazione sulla legge elettorale ma l'ex premier avrebbe preso tempo.

Pd ancora fedele al patto del Nazareno ma non ad ogni costo
In particolare, il Pd sarebbe intenzionato ad andare avanti con il patto del Nazareno ma non al prezzo di consentire ai parlamentari di Fi di rallentare tutta l’attività legislativa, ma non solo, come dimostra la vicenda della Consulta che ancora non trova soluzione. Di un nuovo faccia a faccia tra Renzi e Berlusconi si parlava da settimane. Ma l’incontro, finora, era sempre stato rinviato. L'Italicum potrebbe essere comunque incardinato in commissione Affari costituzionali del Senato a breve. Per domani alle 11,30 infatti è stato convocato l'ufficio di presidenza della commissione.

Ipotesi capilista bloccati e preferenze per gli altri eletti
Secondo alcune indiscrezioni circolate in ambienti dem, il premier avrebbe proposto al leader di FI l’introduzione di un premio di lista per chi supera il 40% (invece che il 37%) ed una soglia di ingresso al 5 per cento. Il pacchetto di modifiche alle norme elettorali dovrebbe comprendere anche capilista bloccati (vecchio pallino dell'ex Cavaliere) e preferenze per stabilire gli altri eletti. In pratica, per far accettare a Berlusconi il premio alla lista, Renzi avrebbe offerto la garanzia di un «congruo numero» di parlamentari “nominati” dalle segreterie dei partiti. Un compromesso potrebbe essere raggiunto su un meccanismo - ancora tutto da individuare - che veda circa il 70% di eletti scelti dai cittadini (magari con le preferenze) e il 30% di eletti “bloccati”.

Le perplessità di Berlusconi
Domani l'ex premier discuterà della proposta di Renzi nel corso di un incontro con i gruppi parlamentari di FI, ma già nel pomeriggio negli ambienti azzurri si parla di una risposta «non positiva» di Berlusconi. «Io considero il premio alla lista una opportunità per il bipartitismo, ma su questo - avrebbe ammesso Berlusconi - rischio di non tenere i miei. Loro frenano».

Lunedì vertice di maggioranza sulle riforme
L’accelerazione data dal premier ad dossier Italicum ha spinto il leader Ncd Angelino Alfano a sollecitare un vertice delle forze di maggioranza che ha subuto ricevuto l’ok di Renzi ed è stato fissato per lunedì prossimo.

Renzi a Pd: entro dicembre ok commissione
Il premier Matteo Renzi ha riunito stamattina a palazzo Chigi i vertici del Pd sulla legge elettorale. Alla riunione, annunciata ieri sera dal presidente del Consiglio all'assemblea dei gruppi dem, erano presenti il ministro Maria Elena Boschi, i sottosegretario Graziano Delrio e Ivan Scalfarotto, i capigruppo Pd di Camera e Senato, Speranza e Zanda, il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, il presidente del Pd Matteo Orsini e il capogruppo in commissione Affari istituzionali al Senato Anna Finocchiaro. Uno dei punti emersi - secondo fonti parlamentari - nel corso della riunione di questa mattina sarebbe l’obiettivo di approvare la riforma elettorale entro dicembre in commissione Affari Costituzionali al Senato.


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