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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2014 alle ore 16:05.
L'ultima modifica è del 06 novembre 2014 alle ore 22:24.

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Manifestanti in attesa dell'arrivo del presidente del Consiglio Matteo Renzi fuori dalla sede dell'Alcatel a Vimercate (Ansa)Manifestanti in attesa dell'arrivo del presidente del Consiglio Matteo Renzi fuori dalla sede dell'Alcatel a Vimercate (Ansa)

È scontro tra l’Italia e Bruxelles sulle regole. Aveva iniziato Matteo Renzi stamattina, in visita alla nuova sede di Alcatel-Lucent a Vimercate: «Io non ho mai detto che la commissione Ue è un covo di burocrati. Se la commissione vuole dimostrare di non essere un luogo della burocrazia, il regno dorato della burocrazia, ha un’occasione: liberi le risorse per l’innovazione. Abbia il coraggio di dire che tutto ciò che viene investito per creare skills professionalmente rilevanti, tutto questo venga tolto dalla catene del patto di stabilità». Una tesi sintetizzata in un tweet: «Dicono a Bruxelles di non essere burocrati? liberino dal patto le risorse per innovazione, banda larga e tecnologia.Non si taglia sul #futuro».

Eurogruppo: regole non si cambiano
Ma proprio da Bruxelles, nonostante il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan si dica «tranquillo», in tarda serata è arrivata una doppia doccia gelata. Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem - a chi gli chiedeva se la proposta di Renzi di scorporare gli investimenti dal calcolo del deficit sia sul tavolo - ha risposto: «Non possiamo cambiare le regole durante il gioco, possiamo solo usare la flessibilità esistente nel Patto, il suo rispetto è cruciale per l’eurozona».

Moscovici: non esagerare con la creatività
Ha rincarato la dose il nuovo commissario Ue agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici: la Commissione ha il compito di far rispettare le regole, «usando tutte le flessibilità che non sono trascurabili» ma «senza esagerare con la creatività».

A Vimercate lancio di uova sulle auto dello staff di Renzi
Alla Alcatel-Lucent le auto dello staff del premier, arrivate davanti all’ingresso principale dove erano radunati circa 500 lavoratori, sono state fatte oggetto di un lancio di uova da parte dei manifestanti in attesa. «La storia italiana è piena di gente che ha innovato», ha dichiarato il premier . «Eppure siamo pieni di gente che dice “non ce la farete mai”. Ora direte che ricomincio con la storia del gufo... No, non la storia del gufo, ma del calabrone. Cioè una cosa che non dovrebbe stare in piedi eppure vola. E punge anche. Fa anche male».

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