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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2014 alle ore 12:58.
L'ultima modifica è del 25 novembre 2014 alle ore 21:58.

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Lo Stato, al 30 ottobre 2014, ha erogato 40,1 miliardi alle amministrazioni pubbliche per sanare i debiti arretrati della Pa. Ai creditori sono stati effettivamente pagati 32,5 miliardi. Lo comunica il Mef (in una rilevazione che aggiorna quella precedente del 23 settembre) precisando che l’erogazione di ulteriori 5 miliardi, in aggiunta ai 40 già messi a disposizione, potrà esaurire il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche. Non solo.L'accelerazione nelle procedure di pagamento dei debiti, accanto agli strumenti complementari come l'assistenza della garanzia dello Stato nella cessione dei crediti dai fornitori agli intermediari finanziari, «dovrebbe consentire di esaurire definitivamente il problema nelle prossime settimane».

Debiti Pa: erogati 40 miliardi, pagati ai creditori 32,5 miliardi
Il piano nato nel 2013 per smaltire il debito commerciale accumulato fino a tutto il 2012, e poi esteso quest'anno al debito in essere a fine 2013, registra quindi progressi, tanto nelle cifre messe a disposizione dal Governo agli enti debitori quanto nelle somme che risultano pagate dagli enti debitori ai creditori. Rispetto alla precedente rilevazione del 23 settembre, il monitoraggio al 30 ottobre mostra erogazioni agli enti debitori per 40,1 miliardi (+1,7 miliardi ovvero +4,43%) di cui 32,5 miliardi (+1,2 miliardi ovvero +3,83%) risultano già utilizzati per i pagamenti ai soggetti creditori. Lo comunica una nota del ministero dell'Economia.

Tempi medi di pagamento ridotti
L'erogazione di 40,1 miliardi e il pagamento di 32,5 miliardi «hanno già consentito di migliorare il funzionamento ordinario degli enti e ridurre considerevolmente i tempi medi di pagamento, come mostrano in modo convergente numerose indicazioni provenienti dalle associazioni degli imprenditori. La vera sfida del Governo - sottolinea il ministero dell'Economia - è la riduzione generalizzata dei tempi medi di pagamento a 30 giorni, conducendo i casi patologici a una dimensione marginale da risolvere caso per caso».

Verso lo smaltimento del debito “patologico”
La diminuzione del debito complessivo, spiega il Mef, segnala lo smaltimento di componenti del debito “patologico” e quindi la riduzione dei tempi di pagamento medi delle fatture. Con diversi provvedimenti in successione, principalmente i decreti legge 35/2013, 102/2013, 66/2014, il Governo italiano ha provveduto a mettere a disposizione degli enti debitori oltre 56 miliardi per smaltire il debito “patologico”, ovvero quella parte di debito commerciale rimasto insoluto ben oltre i termini di scadenza, con gravi conseguenze per le imprese creditrici e per il buon funzionamento dell'economia italiana nel suo insieme. Sulla base delle richieste degli enti debitori e delle indicazioni che provengono da altre fonti, tra le quali le richieste di certificazione del credito da parte dei fornitori, la valutazione del ministero dell'Economia e delle finanze è che «le risorse fin qui stanziate siano più che sufficienti a smaltire il debito “patologico”, in linea con le stime della Banca d'Italia specificate nel Bollettino economico di aprile».

L’accelerazione nelle procedure di pagamento
Se il picco del debito raggiunto a fine 2012 «ammonta a circa 45 miliardi, infatti, ci si aspetta che l'erogazione di ulteriori 5 miliardi, in aggiunta ai 40 miliardi già messi a disposizione, possa esaurire il fabbisogno straordinario delle amministrazioni pubbliche. L'accelerazione nelle procedure di pagamento dei debiti, accanto agli strumenti complementari come l'assistenza della garanzia dello Stato nella cessione dei crediti dai fornitori agli intermediari finanziari, dovrebbe consentire di esaurire definitivamente il problema nelle prossime settimane»

Istanze di certificazione in aumento
Le istanze di certificazione del credito da parte delle imprese hanno registrato un'impennata, con oltre 3.600 richieste nella prima settimana di agosto (più di quattro volte la media dell'anno). Al 31 ottobre le istanze di certificazione hanno raggiunto quota 84.608. Sul piano degli adempimenti, sono stati predisposti tutti gli atti e le convenzioni che consentono di dare piena attuazione al decreto legge 66/2014 che dispone la garanzia dello Stato sui crediti certificati.

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