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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2014 alle ore 11:22.
L'ultima modifica è del 10 novembre 2014 alle ore 15:08.

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Giorgio Napolitano (Ansa)Giorgio Napolitano (Ansa)

«Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è un grande fattore di stabilizzazione del nostro Paese». Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, a margine dell'assemblea di Anima a Milano. A chi gli chiedeva se il presidente della Repubblica dovesse rimanere oltre la fine dell'anno, il numero uno di Viale dell'Astronomia, ha cosi' risposto: «È un fattore importante di stabilizzazione del nostro Paese, soprattutto in una situazione di alta volatilità».

Squinzi si è poi soffermato sul dato della produzione industriale di settembre, diffuso dall'Istat, in calo del 2,9% su base annua e dello 0,9% sul mese precedente. «Personalmente penso che il dato di ottobre sarà migliore, staremo a vedere - ha dichiarato Squinzi -. Questo dato è arrivato dopo un mese che è stato positivo. È chiaro che siamo in una situazione dove c'e' un mese giù e un mese su, il trend non è certamente positivo e purtroppo questo lo sappiamo.

Il centro studi di Confindustria lo continua a dire da tempo - ha proseguito Squinzi - queste oscillazioni possono essere legate a tanti fattori e comunque non si può esprimere dei giudizi e individuare dei trend se non su una serie di mesi. È un dato negativo - ha concluso il presidente degli industriali - tutti avremmo preferito che fosse positivo però aspettiamo quello che verrà nei prossimi mesi».

Il tema del rilancio economico «e' al centro di gran parte del confronto politico e sociale ma non e' ancora ben chiara la via operativa per uscire da una crisi che ha messo e mette ancora a dura prova l'economia e gli equilibri del nostro Paese». Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel corso del suo intervento all'assemblea di Anima.

«L'instabilita' che ha caratterizzato la politica italiana dell'ultimo decennio non ha sicuramente favorito un piano di rilancio che andasse incontro alle difficolta' crescenti del sistema produttivo, in particolare delle pmi, cuore pulsante della nostra economia, dell'occupazione e dell'intero tessuto socio economico italiano - ha proseguito Squinzi - Ora siamo in una fase nuova che meglio dovrebbe rispondere alle necessita', sempre piu' impellenti, del Paese». «L'approvazione e l'applicazione rapida delle riforma del mercato del lavoro, la finalizzazione delle riforme istituzionali, della PA come della giustizia, sono azioni che indicano il cambio di passo di questo esecutivo», ha concluso Squinzi

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