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Questo articolo è stato pubblicato il 12 novembre 2014 alle ore 07:34.
L'ultima modifica è del 12 novembre 2014 alle ore 19:09.

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Obama e Xi Jinping (Lapresse)Obama e Xi Jinping (Lapresse)

PECHINO. Vero o falso, il cielo nella capitale in questi giorni e' di un azzurro abbacinante. E' il cielo giusto per far da sfondo a una serie di ottimi risultati politici per Pechino, intanto la roadmap biennale per verificare la fattibilita' dell'accordo di libero scambio che copre tutta l'Asia Pacifico adottata ieri a Yanqi lake dai 21 capi di Stato e di Governo a chiusura del vertice Apec 2015.

Oggi – dopo il taglio delle tariffe doganali sui prodotti tecnologici – la Cina di Xi Jinping incassa dall'amministrazione di Barack Obama un accordo storico per ridurre le emissioni di gas serra. L'accordo prevede nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio degli Usa ma anche l'impegno della Cina di fermarne l'aumento entro il 2030.
I due Paesi piu' inquinatori al mondo hanno portato avanti un negoziato sotterraneo tra Stati Uniti e Cina per un approccio comune che potrebbe stimolare gli sforzi per negoziare un nuovo accordo globale sul clima entro il 2015.
Obama ha annunciato che gli Usa si sono impegnati per una riduzione del 26-28% delle emissioni entro il 2025, mentre Pechino si impegna a diminuire il picco delle emissioni entro il 2030 (se non prima). Per raggiungere l'obiettivo Xi ha annunciato che le cosiddette fonti energetiche pulite, come l'energia solare e eolica, potrebbero rappresentare il 20 per cento della produzione totale cinese entro il 2030.

Se Obama ha sfruttato al massimo il vertice Apec e la visita di Stato a Xi Jinping in un momento di grande debolezza politica, il presidente cinese ha chiuso finora a suo vantaggio una lunga serie di dossier aperti. Ricordiamo il nuovo importante deal con Putin sul gas siberiano nella pipeline a Ovest da 400 miliardi di dollari.
Ha siglato con gli americani un abbassamento delle tariffe doganali sui prodotti tecnologici da un miliardo di dollari (i titoli Lenovo sonoschizzati del 3,2 per cento).
Ha approvato un accordo di libero scambio con la Corea del Sud, uno sviluppo che aumenta le prospettive di crescita del paese ma che ha mandato in tilt il competitor Taiwan.
Corea del Sud e Taiwan competere a livello globale attraverso una gamma di prodotti, si sovrappongono nel 77% delle loro esportazioni, come pannelli, prodotti petrolchimici, acciaio, macchine utensili e tessili. Pechino ha anche firmato un accordo con la Malesia per il clearing sullo yuan per il commercio cross border in valuta cinese.

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