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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2014 alle ore 12:08.
L'ultima modifica è del 13 novembre 2014 alle ore 13:15.
Annamaria Furlan
Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, critica la scelta della Cgil di indire lo sciopero generale il 5 dicembre, contestando sia il momento sia il metodo seguito dalla segretaria generale Susanna Camusso. «Scoprire che un'organizzazione decide da sola lo sciopero - ha dichiarato Furlan a margine del consiglio generale della Fim - è un passo indietro rispetto al dialogo tra le organizzazioni sindacali» ha detto Furlan. E ha aggiunto: «Quando si vogliono fare le cose unitariamente, gli appelli non si lanciano perché gli altri aderiscano, ma per costruire le scelte assieme come si stava facendo per il pubblico impiego. La Cgil fa le sue scelte, farà il suo sciopero generale. Non è la prima volta che sciopera da sola, non mi sembra un modo per unire il mondo del lavoro »
Furlan: sciopero Cgil? È solo loro
«Lo sciopero è solo della Cgil. Noi non ci pensiamo nemmeno. Lo sciopero non è lo strumento adatto per ottenere i risultati. Ci vogliono altre cose. Camusso non ha fatto scelta giusta dal mio punto di vista». Così il leader della Cisl, Annamaria Furlan, ha chiarito la sua posizione in un'intervista a `Mix24´ la Radio del Sole 24 Ore. «Lo sciopero - aveva detto Furlan a margine del Consiglio generale della Fim-Cisl - è l'ultimo strumento per ottenere risultati» sottolineando che la strada privilegiata dalla Cisl è quella «della contrattazione, del confronto, del dialogo, partendo dai problemi del mondo reale».
Lo sciopero proclamato dalla Cgil
La Cgil ha annunciato 8 ore di sciopero generale venerdì 5 dicembre, con manifestazioni a livello territoriale contro la legge di Stabilità e il Jobs Act. L'annuncio è arrivato dalla leader del sindacato, Susanna Camusso, che ha presentato una proposta in tal senso al Direttivo della Cgil, che la ha approvata. «L'appello che facciamo a Cisl e Uil - aveva detto Camusso - è di convergere» sullo sciopero generale del 5 dicembre, quando era già stato fissata congiuntamente l'astensione dal lavoro dei dipendenti della scuola.
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