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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2014 alle ore 13:13.
L'ultima modifica è del 13 novembre 2014 alle ore 13:47.

L'ex agente dei vip Lele Mora è stato condannato a sei anni e un mese dai giudici della Corte d'appello di Milano per il caso Ruby. L'ex direttore del Tg4, Emilio Fede, e l'ex consigliera regionale lombarda, Nicole Minetti, sono stati condannati rispettivamente a 4 anni e 10 mesi e a 3 anni. Lo hanno deciso i giudici della Terza sezione della Corte d'appello di Milano.

Le pene sono state ridotte; in primo grado, Fede e Mora erano stati condannati a 7 anni, Minetti a cinque. Il pg di Milano Piero de Petris aveva chiesto di confermare in appello la condanna per Emilio Fede e Nicole Minetti e di ridurre, invece, la pena per Lele Mora.

Mora: per me è una vittoria, non mi pento di niente.
«Una vittoria»: così Lele Mora definisce la sentenza del processo d'appello bis che, riconoscendogli la continuazione tra i reati di induzione e favoreggiamento della prostituzione e una precedente sentenza di condanna, gli concede un consistente sconto di pena complessiva per le sue traversie giudiziarie. L'ex guru dei vip aveva rinunciato a difendersi, facendo “cadere” i motivi d'appello, anche in nome di una «rivisitazione» del suo percorso di vita rispetto agli anni delle “cene eleganti” ad Arcore. Ma oggi sottolinea: «Non mi pento di niente, solo chi non è un uomo si pente». «Sono contento - spiega - perché temevo di finire di nuovo in carcere e fisicamente non l'avrei retto. I miei avvocati hanno fatto un bellissimo lavoro».

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