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Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2014 alle ore 18:11.

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La legge di stabilità approderà nell'Aula della Camera a partire dal 27 novembre. Uno slittamento di tre giorni (rispetto alla data prevista inizialmente del 24 novembre) deciso dalla conferenza dei capigruppo, sempre che l'Aula approvi lunedì la mediazione della presidente Laura Boldrini di tenere il voto finale sul jobs act il prossimo 26 novembre.

Fassino: accolti nostri rilievi, local tax attiva dal 2015
Da registrare oggi l’incontro a palazzo Chigi tra governo e Anci. «Il governo ha accolto gran parte dei nostri rilievi e ora la legge di stabilità è più sostenibile per i Comuni, anche se rimane ancora oneroso» ha riferito il presidente dell'Anci Piero Fassino al termine del vertice. La local tax sarà «attiva dal 2015» e verrà istituita nell'ambito della legge di stabilità o come «emendamento o con un provvedimento ad hoc», ha spiegato il presidente dell'Anci, che ha spiegato: «Il governo ha accolto la nostra proposta che il tributo sia di competenza esclusiva dei comuni e ci ha garantito l'invarianza di gettito su quanto incassato nel 2014».

Modifiche possibili a saldi invariati
Delle modifiche in via di definizione alla legge di stabilità all'esame della commissione Bilancio della Camera si è discusso ieri mattina in un vertice a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi e il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, cui hanno partecipato anche il viceministro Luigi Casero e lo staff economico del premier. Correzioni che comunque dovranno garantire - questa la linea del Governo - la sostanziale invarianza dei saldi della manovra. Nel primo passaggio alla Camera saranno altresì messi a punto gli emendamenti per rendere effettivo il potenziamento della riduzione del deficit strutturale (dallo 0,1 allo 0,3% del Pil), in linea con le intese raggiunte finora con la Commissione europea. Il tutto in attesa del giudizio che l'esecutivo comunitario esprimerà il prossimo 24 novembre sull'impianto complessivo della legge di stabilità, con annesse le nuove stime macroeconomiche definite dal governo.

500 emendamenti “segnalati”
Mentre a Palazzo Chigi si definivano gli spazi di intervento per ritoccare il Ddl di stabilità, la commissione Bilancio procedeva di buona mattina al recupero di una novantina dei 1.600 emendamenti dichiarati inammissibili 24 ore prima. Nella serata di ieri, poi, la Bilancio ha definito i 500 emendamenti “segnalati” dai gruppi politici su cui si concentrerà l'esame di merito (che comunque prima di lunedì prossimo non prenderà il via). Nel gruppone dei “segnalati” entrano anche le proposte di rifinanziamento della “nuova Sabatini” per i macchinari industriali. Da Pd, Ncd e Per l'Italia arriva la richiesta di raddoppiare il plafond gestito dalla Cassa depositi e prestiti (portandolo a 5 miliardi) per concedere finanziamenti agevolati destinati all'acquisto e al leasing di beni strumentali nuovi.

Di conseguenza scatterebbe la proroga di un anno per i finanziamenti, che potrebbero essere concessi fino al 31 dicembre 2017. Dal Pd è arrivata anche una richiesta di rateazione “semplice” per tutti i debiti fiscali, con un tasso d'interesse agevolato al 3,69%, per un massimo di 10 anni (senza dover dimostrare di essere in difficoltà). La misura potrà essere applicata a più tipologie di debiti, che vanno dalle cartelle di pagamento di Equitalia, alle ingiunzioni fiscali dei comuni che riscuotono in proprio, passando per gli avvisi di accertamento esecutivi e quelli con adesione emessi dalle Entrate.

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