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Questo articolo è stato pubblicato il 14 novembre 2014 alle ore 20:36.
L'ultima modifica è del 14 novembre 2014 alle ore 21:07.

Pressing dei ministeri sulla legge di stabilità. Sono oltre cento le richieste di modifica arrivate dai dicasteri sul tavolo del ministro Maria Elena Boschi, che ha il compito di valutarle e decidere se farle proprie. Il dossier è ora all'esame di Palazzo Chigi e, questo è già certo, solo una parte delle richieste sarà tradotta in emendamenti alla manovra.

Verso rifinanziamento Sabatini-bis
Dal confronto parlamentare, intanto, iniziano a profilarsi alcuni temi, con modifiche in cantiere in visto dell'avvio del voto in commissione. Il Governo sta lavorando a recuperare le risorse necessarie per contenere l'aumento dall'11,5 al 20% prospettato nella legge di stabilità della tassazione sui fondi pensione e sulle polizze vite. Probabile la marcia indietro sul taglio ai patronati, che hanno subito una riduzione delle risorse da 150 milioni e che ne potrebbero vedere ripristinati almeno la metà. Confermato il rifinanziamento della Legge Sabatini-bis che consente alle imprese di comprare nuovi macchinari a tassi agevolati. I lavori sono in corso, con riunioni e contatti telefonici continui e ancora non sono state individuate le eventuali risorse necessarie a coprire le modifiche che si vogliono introdurre. Un obiettivo non facile, anche perché l'elenco delle correzioni si allunga di giorno in giorno.

Governo in cerca di fondi per taglio Irap Pmi
Tra i capitoli spinosi anche le misure legate all'Irap: l'operazione voluta dal governo, che interviene sul costo del lavoro, favorisce le grandi imprese e quindi l'Esecutivo starebbe cercando di trovare i fondi necessari a fare in modo che le aziende più piccole e con poca manodopera non ci rimettano. Tra l'altro, proprio su questo punto, sono numerose le richieste di correzione arrivate in Parlamento.

Chiamparino: legge di stabilità così è ancora insostenibile
Altri due nodi sono rappresentati dal capitolo local tax: il premier insiste nel voler unificare tutte le tasse locali ma sono numerose le difficoltà che i tecnici starebbero incontrando su questo fronte. Il tema comunque è molto probabile venga rinviato in attesa dell'approdo della manovra in Senato. Così come la trattativa è ancora aperta sul fronte delle Regioni e degli enti locali, che continuano a chiedere un alleggerimento della spending review. «I 4 miliardi più 1.7 miliardi di riduzione di spesa, non riducendo il Fondo sanitario, si scaricano su circa 30mld di spesa extra sanitaria, pari a circa il 12%. Il che è quattro volte superiore alla soglia del 3% prevista dalla spending review ed è chiaramente insostenibile».

Voto in commissione da martedì
Intanto martedì mattina della prossima settimana si inizierà a votare i 650 emendamenti 'segnalati' dai gruppi. Le richieste di modifica vanno dal bonus 80 euro (dove Sel ha presentato a propria firma un emendamento della minoranza Pd che il partito aveva lasciato fuori dal dossier e che punta a favorire i redditi più bassi) alla giustizia (dove il relatore - secondo quanto si apprende dovrebbe presentare una proposta sui precari) passando per la scuola, le forze dell'ordine, l'Expo' fino al Tfr e alle clausole di salvaguardia. C'è infine la questione, che si intreccia con il Jobs act, degli ammortizzatori sociali: le minoranze Pd insistono a chiedere più risorse per circa 1,5 miliardi di euro. Una somma consistente che però non è ancora certo come e quando potrà essere tradotta nero su bianco in un emendamento alla Legge di Stabilità, che è attesa in Aula per il 27 novembre.


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