Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2014 alle ore 07:12.
L'ultima modifica è del 18 novembre 2014 alle ore 12:02.

My24

Più elettricità e più sviluppo non solo per le poverissime popolazione dell'Africa subsahariana ma anche per il più attrezzato Nord Africa. Per garantire all'Europa l'energia supplementare di cui avrà assoluto bisogno nei prossimi decenni, contribuendo anche così alla stabilizzazione geopolitica di un'area che trema sugli esiti incerti della Primavera Araba. Piace ali analisti la ricetta proposta solo pochi giorni fa dagli strateghi dell'Agenzia internazionale dell'energia per innescare un minimo di sviluppo vitale alle poverissime popolazioni della fascia centrale del continente: collaborazione e non colonizzazione energetica, per dotare quei paesi di infrastrutture oggi al loro servizio e domani pronte a creare sinergie e business anche a nostro vantaggio. Il “Piano Marshall” per l'energia elettrica centrafricana piace a tal punto da trovare appunto una nuova declinazione anche per la fascia settentrionale del continente. Quella un po' più sviluppata, ma ancora legata al modello del rifornimento della voracità energetica dei paesi ricchi. Un modello che ora traballa sotto i colpi di troppe incertezze.

Mutuo soccorso
Il tesoro algerino di idrocarburi, la Libia in pericoloso (per lei e per noi) standby nelle sue altrettanto ricche risorse, le ambizioni energetiche del più stabile ma meno dotato Marocco, il ruolo chiave della Tunisia come vettore di passaggio di idrocarburi. Conviene a tutti garantire e amplificare i vantaggi della nuova e necessaria “transizione energetica” con strutture più moderne, efficienti, pulite. Sviluppando meglio gli idrocarburi (che continueranno a servire l'Europa, forse ancora di più), ma anche la loro capacità di trasformare a casa loro quote crescenti di quelle finti in energia e sviluppo locale. In maniera moderna e pulita. E dunque con un grande impegno anche per le fonti rinnovabili, grande palestra per il futuro loro e nostro.

Argomenti forti e assai dettagliati quelli usati dalla Fondazione Enel e dall'Istituto per gli affari internazionali (Iai) nel working paper “EU energy policies towards the Mediterranean - Rethinking EU energy policies towards the southern Mediterranean region” che sarà presentato domani in un convegno a Roma e che sarà presto accompagnato - annunciano gli artefici - da tre focus specifici su Egitto, Marocco e Tunisia.

Nuovo modello
La stabilità del Nord Africa è decisamente a rischio e il flusso di idrocarburi da quell'area seppur massiccio si fa sempre più aleatorio, si sottolinea nello studio con un moto di sincerità nell'enfatizzare le preoccupazioni non solo per loro ma anche per casa nostra. Sviluppo e pacificazione, stabilizzazione e conseguente “medicina” economica e sociale per gli effetti sempre più problematici della disperazione migratoria. Con vantaggi per tutti.
Ed ecco l'idea: fare proprio dell'energia il fattore chiave per dare stabilità all'area garantendo sviluppo locale (e permanenza di affari per loro e per noi). Nella consapevolezza che «le ancora marcate inefficienze nei processi energetici dell'area consumano quote significative di risorse finanziarie in larga parte pubbliche che potrebbero invece essere impiegate per combattere la povertà e sviluppare altre attività economiche in grado di creare occupazione e sviluppo».

Cresce la pressione
Una considerazione «ancor più rilevante - sottolinea il rapporto - se pensiamo allo sviluppo demografico e alle crescenti necessità di elettrificazione delle comunità». Ed ecco che tutto ciò suggerisce che «senza un significativo cambiamento nella pianificazione e nell'uso di queste risorse la sostenibilità del modello socio-economico e la stessa stabilità delle strutture governative corrono seri rischi». Con pesantissimi rischi - si sottolinea anche qui con un moto di apprezzabile sincerità - anche per la sicurezza energetica dell'Europa, che dipende i maniera significativa dalle forniture garantite dai paesi africani».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi