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Questo articolo è stato pubblicato il 22 novembre 2014 alle ore 10:07.
L'ultima modifica è del 22 novembre 2014 alle ore 10:11.

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FRANCOFORTE - La Banca centrale europea ha iniziato ieri gli acquisti di titoli cartolarizzati (Abs), il terzo degli interventi annunciati a settembre per espandere il bilancio della banca e contrastare in questo modo l'inflazione eccessivamente bassa, ora che i tassi d'interesse sono scesi praticamente a zero. Le operazioni sugli Abs, insieme agli acquisti di obbligazioni bancarie garantite (covered bond) e ai finanziamenti quadriennali a bassissimo costo alle banche, mirati alla concessione di prestiti all'economia reale (Tltro), dovrebbero, nelle intenzioni della Bce, riportare entro due anni il bilancio ai livelli di inizio 2012, quindi attorno a 3mila miliardi di euro, dai 2mila attuali. Un'aspettativa, non un obiettivo, ha precisato il presidente della Bce, Mario Draghi, ma che secondo molti osservatori di mercato difficilmente verrà soddisfatta senza l'acquisto di titoli pubblici.

I primi acquisti di Abs nella seduta di ieri, secondo informazioni raccolte dall'agenzia Bloomberg, sarebbero stati di titoli olandesi basati su mutui immobiliari (Rmbs). Gli importi delle operazioni, che vengono condotte per conto della Bce da quattro intermediari (Black Rock, Ing, DeAWM e State Street), saranno resi noti settimanalmente. L'istituto di Francoforte è impegnato a comprare solo la parte meno rischiosa (senior) dei titoli e la tranche mezzanina solo nel caso che questa sia coperta da garanzie pubbliche, un'eventualità valutata con freddezza da Germania e Francia. Secondo stime citate dal vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, gli Abs acquistabili ammontano a circa 400 miliardi di euro, mentre i covered bond (di cui la Bce ha finora acquistato 10,5 miliardi di euro) ammonterebbero a 600 miliardi. Parte di questi importi non sono però disponibili perché vengono trattenuti dalle banche o da altri investitori.

Quanto alle Tltro, la prima operazione è avvenuta a settembre e ha visto una domanda modesta da parte delle banche, per 82 miliardi di euro. Secondo un sondaggio di Reuters, le banche sarebbero interessate a richiedere alla seconda asta, i cui risultati saranno pubblicati l'11 dicembre, circa 145 miliardi di euro. Il totale delle due operazioni risulterebbe quindi poco più della metà dell'importo massimo a disposizione, 400 miliardi di euro. Altre sei aste verranno realizzate entro metà 2016.

Nel frattempo però, le banche sono impegnate a rimborsare i fondi ricevuti dalla Bce a cavallo della fine del 2011 e l'inizio del 2012, quando il sistema era in grave crisi di liquidità e la Bce venne in soccorso degli istituti di credito con due iniezioni (Ltro) per un importo lordo complessivo di circa mille miliardi di euro. Di questi, restano da rimborsare entro fine febbraio 2015 circa 287 miliardi di euro. L'effetto netto nei prossimi mesi, a meno di un'accelerazione dei programmi di acquisto di covered bond e Abs, potrebbe essere quindi una ulteriore contrazione, o tutt'al più una stabilizzazione del bilancio della Bce, e non la sua espansione, come desiderato. Ieri Draghi ha peraltro sottolineato che la Bce intende puntare maggiormente sulla gestione più attiva del proprio bilancio piuttosto che dipendere passivamente dalle richieste del sistema bancario.

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