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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2014 alle ore 11:44.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2014 alle ore 12:08.

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L’inquinamento uccide. Una ricerca conferma che l’aria più sporca d’Italia e d’Europa è nella Pianura Padana. Le proteste per Taranto con l’Ilva o per Savona con la centrale a carbone di Vado Ligure riguardano arie molto più pulite e di gran lunga meno inquinate di quelle che respirano milioni di piemontesi, veneti, emiliani e lombardi. E l’inquinamento padano potrebbe provocare una strage. Circa 300 persone l’anno. La maggior parte a Milano, 240 morti in media l’anno. I primi responsabili dell’inquinamento assassino sono i motori diesel (non quelli di moderna concezione) e i motorini a due tempi, che rappresentano la prima causa di inquinamento da polveri sottili, quelle più pericolose per la salute.

Questi dati sono stati presentati nei giorni scorsi al convegno “I costi dell'inquinamento atmosferico: un problema dimenticato”, organizzato a Milano dalla Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano, Iefe-Università Bocconi e dall’associazione Peripato. Gli esperti si sono confrontati per approfondire il legame tra salute e inquinamento, per capire l’impatto economico delle polveri sottili sulla salute e per proporre delle strategie condivise con cui abbattere il livello di inquinanti.

Secondo un settimanale web specializzato, “l’aria peggiore d’Italia è nella Pianura Padana, con circa 300 morti l’anno, soprattutto a Milano. Un numero impressionante ma non sorprendente, secondo gli esperti, visto che gli studi scientifici non lasciano dubbi: gli inquinanti, le polveri sottili e in generale i contaminanti presenti nell’atmosfera provocano ictus, infarti, tumori, asma, polmoniti, allergie e molte altre patologie. Il danno, oltre che sulla salute, è anche economico: le morti per inquinamento sono aumentate del 7% in cinque anni nei Paesi Ocse, e il costo legato a questi decessi ha raggiunto 780 miliardi di euro nel solo 2010.
La zona più inquinata d’Italia è la Pianura Padana: diversi studi stimano che qui ogni abitante perda in media da 2 a 3 anni di vita a causa dell'inquinamento. A causa dello sforamento delle soglie fissate dall'Oms per la quantità di inquinanti nell'aria, in Lombardia ogni anno muoiono 300 persone, l'80% delle quali (circa 230) nella sola Milano. Questo dato considera unicamente gli effetti acuti dell'inquinamento, e non prende in considerazione l'impatto maggiore dovuto all'esposizione cronica.
Nel capoluogo lombardo qualcosa si è mosso per risolvere la situazione, anche se non è ancora abbastanza. I tentativi di incentivare il car sharing e l’uso della bicicletta, insieme alle restrizioni del traffico automobilistico (prima con l’ecopass e poi con l’Area C) hanno ridotto del 18% le concentrazioni di PM 10, e del 10% quelle dagli...”
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