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Questo articolo è stato pubblicato il 05 dicembre 2014 alle ore 11:44.
L'ultima modifica è del 05 dicembre 2014 alle ore 12:08.

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La notizia apre un fronte di discussione molto ampio.
In primo luogo, come si accennava all’inizio dell’articolo, non è vero che sono così inquinate alcune città in cui si concentrano le inchieste penali e i luoghi comuni. A Taranto, dove c’è l’Ilva e dove molte persone sono convinte che la gente cada morta stecchita per strada, l’inquinamento è di gran lunga inferiore (cliccando qui, leggi i dati della qualità dell’aria in Puglia) che a Milano (cliccando qui, leggi i dati della qualità dell’aria appena rilevati in Lombardia), oppure Vercelli (cliccando qui, leggi i dati della qualità dell’aria in Piemonte) oppure Modena o Padova.

Quattro anni sul blog Correnti (clicca qui per leggere l’articolo) era stata pubblicata la foto inserita a corredo di questo articolo.

A titolo di confronto, ecco la qualità dell’aria riportata il 3 dicembre.

L’anidride solforosa (scelta come parametro dal pool di periti che viene usato da molte Procure) è pari a

- 13 microgrammi al metro cubo al sensore di Torino-Consolata
- 9 microgrammi al metro cubo nelle stazioni di rilevamento a Grugliasco-Torino e a Torino-Rebaudengo
- 8 microgrammi alla stazione di rilevamento di Milano-Città Studi
- 6,1 microgrammi a Taranto-Archimede (quartiere Tamburi, a ridosso dell’Ilva)
- 6 microgrammi a Mantova
- 5 microgrammi al metro cubo a Lodi
- 4,2 microgrammi a Taranto Paolo VI (a ridosso dell’Ilva)
- 3,5 microgrammi a Taranto- Statte (a ridosso dell’Ilva)
- 2 microgrammi al metro cubo a Taranto-Machevelli (a ridosso dell’Ilva).

In altre parole, il luogo in assoluto più inquinato di Taranto (ma basta allontanarsi di poco dalla zona industriale per avere un’aria finissima e salubre) ha la metà dell’inquinamento da SO3 di Torino.
(Chiaramente, se si sceglie un altro parametro o un altro giorno di rilevamento i dati possono scostarsi. Per esempio, a polveri sottili Pm10 a ridosso dell’Ilva ora la rilevazione dice che ci sono fra i 45 e i 51 microgrammi al metro cubo, quanti i 49 di Sarezzo-Brescia ma più dei 43 di Brescia-centro o i 31 di Bergamo).
Lo stesso vale per Vado Ligure, dove c’è la centrale a carbone della Tirreno Power, o per altri luoghi che sono di gran lunga meno inquinati della Pianura padana ma dove le Procure e i comitati del no riempiono le pagine dei giornali locali con inchieste e denunce.

È chiaro: a Taranto o Vado Ligure l’inquinamento produce malattie a in qualche caso anche morti. Ma non producono tanti morti e tante malattie quanti ne asseriscono i dati terroristici diffusi dai conservatori e reazionari comitati del no.

In questo articolo del Sole 24 Ore relativo alle ricerche scientifiche sull’inquinamento di Savona e Vado Ligure si fanno alcuni esempi di uso terroristico dei dati (clicca qui per leggere), a maggior ragione quando lo spegnimento della centrale a carbone imposto dalla magistratura non ha prodotto alcuna riduzione dell’inquinamento a Savona (clicca qui per leggere).

Quanti morti produce l’inquinamento dell’aria? Non ci sono dati certi e bisogna procedere per stime.
Secondo la ricerca presentata a Milano, nel mondo l'inquinamento uccide 3,7 milioni di persone l’anno con tumori, infarti e ictus. In Italia le condizioni peggiori sono a Milano, con circa 230 morti. Primi responsabili diesel e motorini a 2 tempi
In un anno muoiono nel mondo 3,7 milioni di persone a causa dell'aria che respirano.

Attenzione, queste sono stime e conteggi di tipo deduttivo, cioè su presunzioni statistiche, e contano solamente gli effetti negativi delle attività umane escludendo quante persone al contrario sono salvate dai vantaggi della tecnologia e dell’urbanizzazione. Non a caso a Milano la vita media è assai più alta rispetto alle zone meno inquinate d’Italia, meno inquinate ma meno sviluppate (così come all’estremo c’è una mortalità drammatica nei luoghi più incontaminati).

“Secondo il rapporto globale 2014 dell'Organizzazione mondiale della sanità - spiega Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico del Policlinico - l’inquinamento ambientale è anche responsabile di almeno 600mila morti premature, e incide sui costi per la salute fino a 940 miliardi di euro. Le direttive europee fissano come soglia limite per il Pm2,5, contenuto nelle polveri sottili capaci di arrivare fino in profondità nei polmoni, 25 microgrammi per millimetro cubo d’aria: ma le linee guida dell’Oms fissano un limite molto più basso, a 10 microgrammi. La Commissione Europea ha stimato che 3,3 miliardi di euro sarebbero sufficienti per mitigare l'inquinamento dell'aria abbastanza perché questo si traduca in un risparmio annuale di almeno 40 miliardi, in termini di costi diretti sanitari e indiretti per l'impatto sociale”.

Ricorda Edoardo Croci, direttore di ricerca allo Iefe-Università Bocconi, che il nuovo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente sulla qualità dell’aria dice che “la Pianura padana, nonostante la tendenza al miglioramento, resta la peggiore d’Europa in termini di qualità dell’aria, insieme all'area più industrializzata della Polonia”.

A Milano la responsabilità principale delle emissioni di Pm10, circa l'85%, è del traffico, e in Area C l’Agenzia Mobilità Ambiente Territorio (Amat) ha stimato che oltre il 70% delle emissioni allo scarico è attribuibile ad auto e camion diesel euro 3 e 4 e a motorini a due tempi.

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