E ora cosa ci aspetta? Ecco dieci trend del 2015

Mentre l'America si prepara alle elezioni presidenziali 2016 che calamiteranno l'attenzione mondiale, i Paesi europei al voto testeranno l'evoluzione del più importante fenomeno politico degli ultimi anni, il populismo, di conseguenza la tenuta dell'Ue. Il populismo nasce dalla crisi economica più grave dal 1929 e sembra ormai elemento stabile del panorama politico nonostante la timida ripresa prevista nel 2015. nel 2015 previste elezioni particolarmente interessanti. Un voto nella vecchia Europa: due mesi fa la Gran Bretagna ha scansato l'addio della Scozia per un soffio, va alle urne il prossimo maggio con l'Ukip di Nigel Farage in ascesa nei sondaggi e l’attuale premier Cameron che promette un referendum per uscire dall'Ue in caso di riconferma. Un voto nella nuova Europa, la Polonia, alleato di ferro degli Stati Uniti che ha visto una considerevole crescita negli anni in cui tutti soffrivano, Paese dell’ex blocco sovietico che si oppone alla Russia di Putin e manda a Bruxelles il nuovo presidente Ue, Donald Tusk: i polacchi devono eleggere appunto un nuovo presidente, il suo successore, oltre a un nuovo parlamento.

Si voterà anche in Svezia ed Estonia ma soprattutto vota almeno il 50% dei Piigs, i paesi dell'eurozona economicamente più deboli: in Portogallo e Spagna le elezioni sono sicure, in Grecia possibili. E in Italia? Per ora solo opinioni.