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Questo articolo è stato pubblicato il 09 dicembre 2014 alle ore 14:08.
L'ultima modifica è del 09 dicembre 2014 alle ore 17:06.

Bocciata la clausola di salvaguardia di Calderoli
La clausola di salvaguardia bocciata apriva insomma le porte ad alcune modifiche per rendere applicabile immediatamente il Consultellum, rivedendo sia la parte sulle preferenze che le soglie di sbarramento ereditate dalla vecchia legge dichiarata incostituzionale. «Tutte le cose che l'odg prevede sono riferite all'Italicum ed è questo che abbiamo accettato. Questo odg, riformulato, con il Consultellum non c'entra nulla», la parte che lo riguardava «è stata espunta», ha spiegato il sottosegretario alle Riforme, Luciano Pizzetti, al termine dei lavori della Commissione. Per il governo, ha aggiunto Pizzetti, la sentenza della Consulta è «autoapplicativa» e «se si vuole si può già votare con il Consultellum».
Verso data certa per entrata in vigore Italicum
Dal testo Calderoli è stata stralciata anche – su richiesta del governo – la parte che legava l'effettiva applicabilità dell'Italicum all'approvazione definitiva della riforma costituzionale. Un automatismo già bocciato da Matteo Renzi, che aveva proposto un'alternativa: inserire una norma transitoria che renda valida la riforma elettorale solo dal primo gennaio 2016. Si lavora insomma a un accordo bipartisan sulla data di entrata in vigore della nuova legge, che si concretizzerebbe con un emendamento da presentare entro domani sera.
Finocchiaro: partiti con piede giusto
Non a caso, Anna Finocchiaro ha parlato, a proposito del voto di stamattina, di «un fatto significativo: cominciamo con il piede giusto». E ha assicurato che il tema della clausola di salvaguardia «sarà oggetto di un approfondimento» in commissione. Una linea confermata dal ministro Boschi, che ha definito «ragionevole» introdurre «una data certa», anche se - ha aggiunto - «a mio avviso la clausola non ha molta utilità politica perché torneremo a votare nel 2018, quindi con una nuova legge elettorale con le riforme costituzionali già sottoposte a referendum».
Obiettivo via libera prima di Natale in commissione
Obiettivo di Renzi è l'approvazione dell'Italicum 2.0 in commissione prima della pausa natalizia e il via libera dell'aula della Camera dopo la Befana, ossia prima, presumibilmente, della convocazione delle Camere per l'elezione del successore del nuovo capo dello Stato dopo le attese dimissioni di Giorgio Napolitano.
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