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Questo articolo è stato pubblicato il 13 dicembre 2014 alle ore 15:05.
L'ultima modifica è del 13 dicembre 2014 alle ore 15:12.

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Non sarà una tredicesima come le altre. In molti casi, non sarà proprio una tredicesima. Secondo un’indagine di Adnkronos una piccola impresa su quattro potrebbe essere costretta a non pagare o a rimandare il saldo della mensilità in più. L’analisi è stata condotta su un campione di oltre mille imprese distribuite in tutte le regioni italiane: il 27% degli imprenditori interpellati, tre punti percentuali in più rispetto alla stessa rilevazione dello scorso anno, dichiara di non essere in grado di onorare il pagamento; tra questi, il 43% segnala che già l'anno scorso è stato costretto a non rispettare con puntualità l'appuntamento con la tredicesima.

A fare le spese delle difficoltà finanziarie di questa parte del tessuto produttivo sarebbero migliaia di lavoratori dipendenti. Quello che emerge dai dati è che una parte consistente delle piccole e medie imprese italiane è entrata in una condizione di sofferenza da cui non riesce ad uscire. A pesare sono soprattutto le tasse e le difficoltà di accesso al credito. Tra le ragioni indicate per il mancato pagamento della tredicesima, infatti, prevale l'eccessiva concentrazione degli adempimenti fiscali in dicembre, indicata dal 63% delle imprese che sono costrette a non pagare; scende rispetto allo scorso anno la quota di imprese, il 35%, che denuncia la mancata concessione da parte delle banche del prestito necessario a coprire l'esigenza di maggiore liquidità. Un'indicazione, questa, che rifletterebbe un primo, timido, segnale di inversione di tendenza nel settore del credito.

«Gran parte delle tredicesime verrà consumata per pagare le tasse, ma la cosa più preoccupante è che in molte piccole e medie aziende la famosa mensilità natalizia potrebbe addirittura slittare a gennaio o a marzo» dice Rosario Trefiletti, numero uno della Federconsumatori, in un'intervista all'Agi. «Ci arrivano segnali in questa direzione», fa sapere Elio Lannutti, presidente di Adusbef, «piccole e medie aziende con le casse vuote di cash potrebbero decidere di far slittare di 2 o 3 mesi le tredicesime».

Una notizia in controtendenza riguarda invece chi la tredicesima la riceverà: gli importi saranno in crescita. Come evidenziato recentemente da uno studio della Cgia di Mestre, l'importo reale della tredicesima 2014 sarà più elevato rispetto a quello dell'anno scorso, grazie agli aumenti contrattuali sono stati superiori alla crescita dell'inflazione registrata quest'anno. Nello specifico, si tratta di 12 euro in più per un operaio specializzato, di 13 euro in più per un impiegato, mentre per un capo ufficio l'incremento sarà di 20 euro.

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