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Questo articolo è stato pubblicato il 22 dicembre 2014 alle ore 13:49.
L'ultima modifica è del 23 dicembre 2014 alle ore 07:41.

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La riforma del bicameralismo è necessaria anche per frenare l'ipertrofia legislativa. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo all'assemblea straordinaria del Csm.

Bicameralismo paritario passo falso dell’Assemblea costituente
Il capo dello Stato ha denunciato «l'ipertrofia dell'attività legislativa che è apparsa il modo migliore per rispondere all'emergenza ma abbiamo avuto anche una degenerazione dei canali di produzione legislativa: il principale passo falso dell'Assemblea Costituente è stato - secondo il capo dello Stato - il bicameralismo paritario, la parità di funzioni», ora «ci stiamo avvicinando alla conclusione della riforma e mi rammarico che da parte di sostenitori e critici non si sia colto il punto essenziale della necessità e della funzionalità di questa riforma rispetto alla produzione legislativa, per riportarla su un piano costituzionalmente corretto». Napolitano ha ricordato come sia «cresciuta a dismisura la decretazione di urgenza e il ricorso ai famosi maxiemendamenti e articoli unici, da allora non siamo più usciti da quella spirale e la riforma costituzionale è il modo migliore per uscirne, spero - ha concluso - che anche da parte del governo ci sia una riflessione su questo tema e una resistenza alle pressioni a legiferare continuamente».

Riforma della giustizia a costo zero un’utopia
Per riorganizzare il sistema giustizia «occorrono provvedimenti sobri, essenziali, ben fatti, innovazioni tecnologiche e anche investimenti», ha sottolineato il presidente della Repubblica, concludendo l'assemblea straordinaria del Csm. «Nessuno si nasconde dietro una impostazione facilistica - ha riconosciuto il capo dello Stato - le riforme a costo zero sono un’ utopia meravigliosa mentre serve una produttività crescente della spesa».

Intreccio inedito fra corruzione e mafia
«L'intreccio inedito e molto rilevante tra corruzione e mafia è un nodo molto grosso», ha detto il presidente della Repubblica intervenendo al Csm. «Rimane anche l'altro lato del triangolo, quello della politica, che deve essere ben qualificato per non ricadere in quelle stucchevoli discussioni che rimbalzano tra i corpi rappresentativi della politica e della magistratura», ha aggiunto il capo dello Stato.

Nessuna struttura dello Stato ha saputo trasformarsi come le forze armate
«Oggi è la mia ultima occasione per dire che non c’è nessuna struttura dello Stato che ha saputo trasformarsi come le forze armate». Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, si è commosso alla fine del tradizionale collegamento con i militari italiani impegnati all’estero. «Ho sempre detto fin dall’inizio - ha ricordato il presidente dal Comando operativo Interforze - che il capo dello Stato doveva prendere sul serio i due specifici mandati che la Costituzione gli affida: la presidenza del Csm e quella del Consiglio supremo di difesa, che sono strutture portanti dello stato di diritto e io con le forze armate l’ho fatto con il cervello e con il cuore».

Miope criticare le missioni
«Siamo a Herat e in altri posti con i nostri militari perché non possiamo scappare dal mondo», ha riflettuto Napolitano. Pur definendo «comprensibili» le preoccupazioni per i costi delle missioni, il capo dello Stato è stato netto: «È una visione puerilmente miope, ma sfruttabile in funzione demagogica, quella di chi dice “stiamocene a casa”. Partecipare alle missioni all’estero è un dovere morale. Non si può evadere da questo mondo, dobbiamo fare la nostra parte».

A Cristoforetti: lei è Samantha per tutti
Non poteva mancare il collegamento “spaziale” con @AstroSamantha, in orbita sulla stazione spaziale internazionale. «Lei - ha detto Napolitano, commuovendosi di nuovo - ha ragione a sottolineare l’eccellenza degli sforzi italiani nel campo della scienza e della tecnica, valore che forse in Italia ancora non si comprende a fondo. Non la chiamerò capitano Cristoforetti perché Lei oramai è Samantha per tutti le italiane e gli italiani».
Napolitano ha aggiunto che la «straordinaria partecipazione alla missione spaziale» di Cristoforetti «sarà un incentivo per gli italiani per capire quanto importante sia impegnarci anche nelle tecnologie e nelle ricerche spaziali».

Marò: dall’India «prove molto negative»
Collegandosi in India con il marò Salvatore Girone, il presidente ha annunciato che domani incontrerà il premier Matteo Renzi, «che mi darà notizie aggiornate sui prossimi passi da fare con le autorità indiane». «È sempre difficile comunicare con Nuova Delhi», ha esordito il capo dello Stato con una battuta riferita ai problemi con il collegamento audio con Girone, ma «dobbiamo riuscire a comunicare per un problema annoso che si trascina in modo insopportabile». Napolitano ha stigmatizzato l’atteggiamento del Governo indiano. L’assicurazione di un processo «rapido e corretto» per i marò ricevuta un anno fa dall’ambasciatore indiano - ha osservato - «è rimasta una frase:ci sono state prove molto negative, scarsa volontà politica di dare una soluzione equa e un malfunzionamento della giustizia indiana».

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