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Questo articolo è stato pubblicato il 30 dicembre 2014 alle ore 06:36.

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le reazioni INTERNAZIONALI

Il ministro tedesco Schäuble: difficoltà se il Paese si allontana dalle riforme. Il commissario Ue Moscovici: serve «un forte impegno per l’Europa»

ATENE

La sinistra e la destra radicale hanno costretto alla capitolazione il premier conservatore Antonis Samaras e il suo vice Evangelos Venizelos del Pasok che hanno visto fallire l’ultima prova del loro candidato, Stavros Dimas, ex commissario europeo, nella corsa alla carica di presidente della Repubblica. L’aula del Parlamento si è subito svuotata alle 13 locali e nei corridoi e nella bouvette i parlamentari hanno iniziato a tessere alleanze per la prossima campagna elettorale che si preannuncia mozzafiato non solo per la Grecia, abituata ai colpi di scena, ma per tutta l’Europa con la sinistra anti-troika di Syriza in testa nei sondaggi.

Da Atene passa il destino dell’Europa che deve decidere se diventare più solidale, con una politica fiscale comune e gli euro-bond, o rischiare di vedere qualcuno uscire dal club della moneta unica: un’ipotesi, quest’ultima, da evitare.

La Grecia dunque va a elezioni anticipate e la Borsa sprofonda dell’11% mentre il tasso sui titoli greci a dieci anni è balzato al 9,550% contro l’8,5% registrato mercoledì alla chiusura sul mercato secondario, prima della pausa natalizia.

Dopo la terza e ultima fumata nera in Parlamento per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica (168 voti contro i 180 richiesti), è scattata la norma che prevede il ricorso automatico al voto anticipato e i mercati hanno subìto il colpo davanti alla prospettiva di una vittoria della sinistra radicale di Syriza, il cui ledaer Alexis Tsipras, è ostile al piano di austerità imposto dalla troika.

Il premier Antonis Samaras, scuro in volto in un discorso in tv, ha anticipato che chiederà al presidente uscente, Karolos Papoulias, che le elezioni si svolgano il 25 gennaio. Il leader del partito di centrodestra Nea Dimokratia, che non è riuscito a rompere il fronte delle opposizioni estreme e neppure di quelle centriste, si è detto fiducioso di poter vincere e ha avvertito che non lascerà precipitare la situazione e impedirà che sia messa in discussione l’adesione della Grecia alla Ue.

«Tutti coloro che hanno votato contro (l’elezione del presidente della Repubblica, ndr) sono responsabili di un evento che la popolazione non voleva», ha affermato Samaras, «è tempo per il popolo greco di fare ciò che il Parlamento non ha fatto, di mettere fine all’incertezza e di riportare la stabilità». «L’opposizione ha costretto a elezioni anticipate nel periodo peggiore per l’economia del Paese», ha attaccato la dirigente di Nuova Democrazia, Dora Bakoyannis, ma il colpo per il partito conservatore è duro e alcune voci parlano già di critiche interne a una linea governativa poco attenta, come invece faceva l’ex premier Costas Karamanlis, agli elettori di centro, fortemente penalizzati dai sacrifici.

I sondaggi indicano una probabile affermazione di Syriza che vuole ridiscutere i termini del Memorandum, cioè l’accordo per i 240 miliardi di euro di prestiti internazionali in cambio delle riforme, anche se il partito di sinistra non riuscirebbe comunque a conquistare una maggioranza per formare il governo perché otterrebbe 138 seggi su 300. Ma il leader Alexis Tsipras intanto festeggia: «Con la volontà del nostro popolo, in pochi giorni gli accordi di austerità andranno in soffitta, il futuro è già cominciato», ha annunciato, «oggi è una giornata storica per la democrazia greca, i parlamentari hanno dimostrato che la democrazia non può essere ricattata».

«Un forte impegno per l’Europa e un ampio sostegno tra gli elettori e i leader politici greci per un processo di riforme necessarie per la crescita saranno essenziali per la Grecia per prosperare di nuovo nell’area euro», ha dichiarato il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici.

Le nuove elezioni in Grecia non cambiano gli impegni del prossimo esecutivo, che dovrà rispettare quanto pattuito dal governo uscente, ha detto infine il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Schaeuble prevede «difficoltà» se il nuovo governo si allontanerà dagli impegni concordati con l’Europa.

L’Fmi intanto ha annunciato la sospensione dei colloqui con le autorità greche. In una nota del portavoce, Gerry Rice, si sottolinea che i colloqui sulla sesta revisione del programma di aiuti concesso ad Atene riprenderanno solo con l’insediamento del nuovo governo. In ogni caso, conclude il Fondo, «la Grecia non ha immediati fabbisogni di finanziamento».

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LE TAPPE DELL’ODISSEA DI ATENE

LA CRISI DEL 2009-2010

Nel novembre 2009, dopo aver vinto le elezioni anticipate indette dal governo di centrodestra, il premier e leader socialista George Papandreou svela i trucchi contabili usati dal Paese negli anni precedenti, anche per poter entrare nell’euro nascondendo le difficoltà di bilancio. La revisione dei conti pubblici fa schizzare il deficit al 12,7% (e poi al 13, 6% del Pil) , il debito pubblico è quasi il doppio dei parametri di Maastricht. Il governo vara misure di austerity, ma Atene viene ripetutamente declassata dalle agenzie di rating.

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