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Questo articolo è stato pubblicato il 05 gennaio 2015 alle ore 14:58.
L'ultima modifica è del 05 gennaio 2015 alle ore 22:50.
Massimiliano Latorre, il marò ricoverato dal 2 gennaio al Policlinico di San Donato di Milano, è stato sottoposto oggi ad un intervento chirurgico per una anomalia cardiaca. Lo rende noto lo stesso ospedale in una nota in cui si spiega che il marò «è stato sottoposto a una procedura di cardiologia interventistica» che «ha avuto esito positivo». Si chiama `Forame ovale pervio´ l'anomalia congenita riscontrata dai medici, per corregere la quale Latorre è stato operato. Si tratta dello stesso tipo di intervento al quale è stato sottoposto nel 2011 anche il calciatore Antonio Cassano. Stessa patologia e stesso chirurgo (Mario Carminati).
Latorre, colpito da ischemia lo scorso agosto mentre si trovava a New Delhi e rientrato a settembre in Italia per curarsi, dovrebbe tornare in India entro la mezzanotte del 12 gennaio, in base al permesso di 4 mesi concessogli per motivi di salute dalle autorità indiane. Ma a questo punto, il rientro è incerto. A Delhi è rimasto Salvatore Girone, considerato dall'India «unica garanzia per il ritorno di Latorre». Motivo per cui al secondo marò, 'recluso' nell'ambasciata italiana in attesa del processo sulla morte di due pescatori indiani scambiati per pirati nel febbraio 2012, è stata negata a dicembre una licenza natalizia per poter passare le feste a casa.
Latorre è piantonato da carabinieri in borghese. Il suo nome risulta registrato tra quello dei degenti del Policlinico, ma senza indicazioni sul numero di stanza e letto, per evitare qualsiasi contatto con estranei o semplici curiosi, compresi i parenti di altri pazienti. Davanti all'ospedale tuttavia, Fratelli d'Italia ha organizzato un presidio di sostegno e “incoraggiamento”.
Il governo Renzi attende ancora una risposta di New Delhi sulla proposta italiana che punterebbe a scuse ufficiali, risarcimento alle famiglie dei pescatori uccisi e promessa di un processo in Italia ai due fucilieri di Marina. Intanto l'ambasciatore Daniele Mancini è rientrato il 4 gennaio in India dopo essere stato “richiamato per consultazioni” a metà dicembre, proprio in seguito all'ultimo 'no' della Corte Suprema indiana alle richieste dei marò.
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