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Questo articolo è stato pubblicato il 06 gennaio 2015 alle ore 19:16.
L'ultima modifica è del 07 gennaio 2015 alle ore 12:26.

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«Forse dovremo minacciare sanzioni» nell’ambito delle procedure per gli squilibri macroeconomici per spingere i Paesi a fare le necessarie riforme strutturali. Ad annunciare la nuova linea di Bruxelles è il vicepresidente della Commissione Ue, Jirky Katainen, durante il convegno dei liberali europei sul piano Juncker.

Sanzioni, opportunità ancora non usata

Rispondendo alla domanda di un parlamentare che chiedeva quali azioni la Commissione potesse ancora attuare dopo aver rafforzato il controllo sui bilanci, Katainen ha fatto riferimento alle sanzioni come a «una opportunità che ancora non abbiamo usato» e che «in futuro potrebbe essere usata di più», aggiungendo che è un fatto che la crisi attuale «è più strutturale che dovuta ai bilanci pubblici». Tra i Paesi sotto tiro per gli squilibri macro-economici c’è anche l’Italia (la Commissione preparerà il suo rapporto all’inizio di quest’anno).

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