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Questo articolo è stato pubblicato il 10 gennaio 2015 alle ore 14:09.
«Anche quest’ultimo attentato scatena un dolore immenso nel cuore dell’umanità. Tutto il
mondo deve sentirsi colpito». Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, a margine dell’annuncio della nomina del nuovo vescovo ausiliario a Genova, ha commentato così i drammatici fatti di Parigi. «Questi barbari, questi uomini brutali sanno che la storia non si può fermare e quindi sono di per se perdenti perché la storia della cultura dei valori e delle giuste libertà non può essere fermata da nessuna violenza e da nessun brutalità, tantomeno esibita. È una violenza esibita per spaventare perché sono spaventati dalla storia».
Deserto di valori e ideali lascia spazio a ideologie turpi
L’Occidente, per Bagnasco, «si è sempre di più appiattito verso il nulla», verso un deserto di ideali e di valori. «E quando c’è il nulla ideologie forti, turpi, possono avere buon gioco». La lezione che il mondo occidentale deve trarne, per Bagnasco, è una: «Imparare molto meglio cosa vuol dire essere liberi nel rispetto». Imparare «la vera convivenza e la vera libertà densa di valori, non a sé, acritica, non autoreferenziale dell’individuo».
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