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Questo articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2015 alle ore 16:30.
L'ultima modifica è del 22 gennaio 2015 alle ore 19:19.

Mille miliardi di euro di titoli di Stato da acquistare in un anno e mezzo, a un ritmo di 60 al mese. Con acquisti massicci sui titoli di Stato tricolori. Ma cosa significa in concreto questo diluvio di liquidità per il portafoglio degli italiani? Cosa cambierà per i mutui o gli investimenti in BTp?
L’effetto positivo sui mutui
«Sul fronte dei mutui questo nuovo passo della Bce non potrà che favorire ulteriormente la disponibilità di finanziamenti per imprese e famiglie che, unito ad una prospettiva di un costo del denaro estremamente basso, porta ad uno scenario quanto mai favorevole sia per chi vuole acquistare casa sia per chi ha già un mutuo in corso stipulato in anni anche recenti». E' questo il commento del direttore marketing di Mutuionline.it, Roberto Anedda, all'annuncio del quantitative easing. «I tassi sono ormai ai minimi storici - spiega - nel caso dei tassi fissi le migliori offerte partono addirittura da poco più del 3% anche per durate molto lunghe, mentre i variabili sono ormai sotto il 2%. Livelli che peraltro ci si può ragionevolmente attendere che possano essere ancora limati verso il basso nei mesi prossimi, man mano che le nuove misure annunciate da Draghi estenderanno i propri effetti». Tassi così bassi incidono anche sulle detrazioni, spiega Anedda: «su un mutuo medio da 120-130mila euro è possibile godere in pieno della detrazione Irpef del 19% sugli interessi passivi per i mutui prima casa, in quanto anche su un tasso fisso a trent'anni gli interessi totali annui rientrano nei 4mila euro di limite stabilito per la detrazione».
I guadagni per chi ha titoli di Stato (compresi i BTp Italia)
Anche chi ha titoli di Stato italiani in portafoglio è destinato a guadagnare dall’allentamento quantitativo della Bce. E guadagnerà anche chi ha titoli legati all’inflazione, come i BTp Italia. Dopo l’annuncio di Draghi, sono infatti ripartiti massicci gli acquisti sui Bund tedeschi e sui titoli di Stato degli altri Paesi dell'area euro, Italia compresa. Il BTp italiano a 10 anni ha toccato un nuovo minimo storico. Più in generale, secondo molti analisti, l’effetto immediato del “qe” sarà quello di far lievitare l’azionario europeo. «L'asset bancario appare essere uno dei beneficiari del programma - spiega Patrizia Bussoli, responsabile asset allocation obbligazionaria di Fideuram Investimenti e coautrice del volume Investire con le obbligazioni (Hoepli) - per l'impulso che ricevono dal miglioramento delle condizioni per erogare il credito. Di sicuro si vedranno nuovi minimi sui rendimenti dei BTp, in particolare sulla parte della curva a 5-7 anni, e la riduzione dello spread tra Italia e Germania». Più in generale, nota Credit Suisse, il lancio del Qe «è un potente segnale del fatto che la zona euro resterà integra e che chi si occupa di politica monetaria sta finalmente facendo “quello che è necessario” per sostenere la crescita». E questo potrebbe avere un effetto positivo soprattutto sulla fiducia degli imprenditori e dei consumatori europei.
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