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Obama, sullo spionaggio elettronico di massa soltanto una mini-riforma

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Obama, sullo spionaggio elettronico di massa soltanto una mini-riforma

New York - L'”anima nera” dell'amministrazione Obama minaccia di restare oscura, o quantomeno grigia. Il programma top secret di spionaggio elettronico di massa creato e gestito dall'apparato di intelligence ai danni di cittadini americani e stranieri, compresi i leader politici di paesi alleati, rimarra' in vigore con l'introduzione di controlli minimi, qualche modifica cosmetica e alcune concessione ai partner piu' influenti, a cominciare dal Cancelliere tedesco Angela Merkel.

Un anno dopo la promessa della Casa Bianca di metter mano a una riforma “garantista” di operazioni di sapore orwelliano - una promessa strappata a Barack Obama dall'imbarazzo per le rivelazioni del giovane pentito della National Security Agency Edward Snowden - l'amministrazione ha partorito una lista di caute correzioni. La principale: nel caso di cittadini statunitensi la NSA dovra' cancellare le intercettazioni ritenute irrilevanti, che cioe' “manchino di valore di intelligence”; quelle ai danni di stranieri potra' pero' eliminarle con molta piu' calma, entro cinque anni. Salvo, per tutti, che non sopravvengano ragioni, sempre segrete, che sconsiglino di cancellarle.

Per i leader stranieri nasce un protocollo di esame annuale dell'attivita', prima inesistente, guidato dal National Security Council della Casa Bianca e incaricato di valutare le attivita' di spionaggio nei confronti di capi di stato con un occhio a “potenziali rischi per gli interessi nazionali e le relazioni diplomatiche, di polizia e di intelligence all'estero”. Queste attivita', dunque, in sostanza restano con le eccezioni finora annunciate. Pubblicamente, vale a dire, solo quella della Merkel, che nei prossimi giorni sara' oltretutto in visita alla Casa Bianca. Informalmente, numerosi altri governi amici avrebbero ricevuto assicurazioni simili a Berlino tra gli almeno 35 contro i quali sono venute alla luce intercettazioni. Ma in diversi casi, dal Brasile al Messico, trapelano indicazioni su uno spionaggio elettronico che continua imperterrito.

Mentre Snowden, rifugiatosi a Mosca per sfuggire a un'incriminazione per tradimento che per i critici garantisce tutto men che un equo processo, si rivolge oggi agli americani dalle immagini del documentario candidato all'Oscar “Citizen 4”, la NSA sotto Obama puo' inoltre continuare a violare ogni privacy attraverso la raccolta indiscriminata di “metadata”, le informazioni legate a numeri di telefono, date e durata di conversazioni e comunicazioni Internet. Le societa' di telecomunicazioni rifiutano di conservare loro la messe di dati per conto del governo in assenza d'una legge del Congresso che le obblighi. Cosi' per ora ci pensa il governo stesso, o meglio i suoi servizi segreti: continueranno a collezionare e setacciare “metadata” almeno fino all'estate, quando la loro autorizzazione scade. Obama tuttavia conta, grazie ai repubblicani e alla nuova paura del terrorismo scattata con gli attentati di Parigi, di ottenere stabilmente carta bianca dal Parlamento per proseguire con o senza la partecipazione delle societa' di Tlc.
I cambiamenti cosmetici per eccellenza riguardano un altro aspetto ancora, le cosiddette “security letters”. Questi controversi ordini dell'FBI, autoconfezionati senza supervisione di magistrati o tribunali, obbligano le societa' di Tlc a consegnare dati sugli abbonati nel piu' assoluto segreto. Adesso l'obbligo di segretezza viene “limitato” a tre anni, oppure finche' le indagini non siano state concluse. Non solo: la segretezza puo' essere estesa ulteriormente da un funzionario di medio livello dell'FBI.
Nuove salvaguardie, in questo come negli altri interventi di spionaggio sui cittadini, sono affidate anche a “programmi obbligatori di addestramento per assicurare che gli agenti dell'intelligence capiscano la loro responsabilita' di proteggere le informazioni personali di tutti”. Affidare la protezione della privacy a chi ha la missione di violarla per ragioni di sicurezza nazionale non appare tuttavia una proposta in grado di tranquillizzare le associazioni di difesa delle liberta' e dei diritti civili. Ne' lo puo' fare l'equilibrio retorico invocato da Lisa Monaco, la zarina dell'antiterrorismo alla Casa Bianca, per difendere l'efficacia delle riforme: “Mentre continuiamo a fronteggiare le minacce del terrorismo, della proliferazione, dei ciber-attacchi, dobbiamo usare le nostre capacita' di intelligence in maniera ottimale, tale cioe' da proteggere la sicurezza nazionale e sostenere la nostra politica estera e allo stesso tempo mantenere la fiducia del pubblico e rispettare privacy e liberta' civili”.

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