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Isis: volontaria americana «uccisa in un raid…

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annuncio dei jihadisti

Isis: volontaria americana «uccisa in un raid giordano». Il Pentagono: nessuna prova

L’Isis annuncia che è morta la volontaria americana Kayla Jean Mueller, 26enne, rapita in Siria nel 2013 e nelle mani degli jihadisti.

I miliziani sunniti hanno annunciato - inserendo un elemento di possibile propaganda - che la giovane è stata uccisa in uno dei raid aerei su Raqqa, - capitale del Califfato - lanciati dalla Giordania nelle ultime 48 ore, in rappresaglia per l'esecuzione del pilota Muad Kasasbeh, arso vivo dagli jihadisti. Una bomba avrebbe, secondo Isis, centrato l'edifico dove era custodita.

Il messaggio dei miliziani è stato reso noto su Twitter da Rita Katz, direttrice di Site, il sito che monitora le comunicazioni dei terroristi sul web. Per l'ostaggio americano gli jihadisti dello Stato islamico avevano chiesto nell'agosto scorso un riscatto di 6,6 milioni di dollari.

L'Isis riferisce che la donna «è rimasta uccisa quando un aereo giordano ha colpito l'edificio dove si trovava nel governatorato di Raqqa, in Siria», scrive il Site, il sito di monitoraggio del jihadismo sul web.

Pentagono: non ci sono prove
La Casa Bianca conferma come al momento «non ci sia alcuna prova che corrobori l'annuncio dell'Isis» sulla morte della cooperante americana. «Ovviamente siamo molto preoccupati», ha aggiunto la portavoce Bernadette Meehan. Eric Schultz, un altro dei portavoce della Casa Bianca, ha quindi spiegato che gli Usa si coordinano con la Giordania per quel che riguarda i raid aerei contro l'Isis. Ma alla domanda se gli Usa sapessero di dove l'ostaggio fosse tenuto prigioniero, Schultz non ha risposto.

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