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Italiano detenuto nel Kurdistan iracheno. Gentiloni: voleva unirsi…

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Italiano detenuto nel Kurdistan iracheno. Gentiloni: voleva unirsi all’Isis

Un cittadino italiano è detenuto a Erbil, nel Kurdistan iracheno, dal mese di luglio dell'anno scorso, lo ha confermato a Bruxelles il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. «Il caso in questione riguarda un nostro connazionale arrestato dal dipartimento antiterrorismo a Erbil la cui posizione si sta cercando di chiarire - ha detto alla fine del Consiglio Ue - il consolato italiano locale segue la vicenda da qualche settimana e io ho avuto queste informazioni negli ultimi minuti».

Il cittadino italiano è stato arrestato dalla polizia curda a Erbil in Iraq, perché sospettato di voler entrare nelle fila dello Stato islamico. L'annuncio dell'arresto avvenuto, «tempo fa» era stato dato dal presidente della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Massoud Barzani, in un'intervista al quotidiano panarabo «al Hayat». «Un giorno, un italiano ha tentato di entrare nella regione dalla Turchia», ha riferito il leader curdo nella seconda parte dell'intervista pubblicata oggi, aggiungendo che l'uomo «è venuto in modo regolare con il suo passaporto» ma la polizia curda «ha scoperto che era venuto per arruolarsi nell'Isis». Per Barzani, «quell'individuo è di origini italiane ed è stato arrestato, la sua storia è strana ed è arrivato munito del visto d'ingresso».

L'ambasciatore italiano a Baghdad, Massimo Marotti, ha confermato l'arresto e ha confermato che il detenuto «viene assistito d'intesa con le autorità locali» e l'ambasciata è «in costante contatto con la famiglia». Le indagini da parte delle autorità di Erbil sono in ogni caso ancora in corso.

Capitolo Libia
Non ci aspettiamo «miracoli in Libia», ma «al momento c'è un certo ottimismo sull'incontro di dopodomani in Libia che coinvolta tutte le parti rilevanti in conflitto». Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni dopo il Consiglio Esteri a Bruxelles, mettendo tuttavia in guardia sulla possibilità che il dialogo possa «produrre in termini di sicurezza con manifestazioni ostili a questo percorso».

Nuovo video di Cantlie da Aleppo
Intanto l'Isis ha pubblicato un nuovo video di John Cantlie, l'ostaggio britannico in mano allo Stato islamico divenuto cassa di risonanza del gruppo. Il video si intitola “Inside Aleppo”. Lo riferisce il Site. Nella nuova “puntata”, Cantlie, con un giubbotto marrone e in apparenti ottime condizioni di salute, mostra dall'interno di Aleppo «le menzogne dell'Occidente». Si mostra un silos di grano, «che viene distribuito alla popolazione a prezzi più bassi di quelli del mercato», e una scuola dove alcuni alunni recitano il Corano. Il video, distribuito dal network dell'Isis al Hayat, è di altissima qualità e mostra un montaggio professionale.

Drone Usa uccide capo Isis in Afghanistan
Un razzo, probabilmente sparato da un drone Usa, ha centrato l'auto su cui viaggiava nella provincia di Helmad il Mullah Abdul Rauf, considerato il responsabile dello Stato islamico nel sud dell'Afghanistan. Un portavoce dei servizi di sicurezza afgani ha precisato che Rauf, noto con il soprannome di Khadim, è morto con cinque suoi collaboratori. L'utilizzazione di un drone è stata resa nota dal vice-governatore della provincia di Kandahar.

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