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Obama conferma la morte della giovane cooperante Kayla Mueller. Il…

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la cooperante aveva 26 anni

Obama conferma la morte della giovane cooperante Kayla Mueller. Il Pentagono: «L’ha uccisa l’Isis, non i giordani»

«Con il cuore infranto, dobbiamo condividere che abbiamo avuto la conferma che Kayla Jean Mueller ha perso la vita» lo affermano in un comunicato i genitori della cooperante americana tenuta in ostaggio dall'Isis in Siria. Kayla «ha dedicato la sua giovane vita ad aiutare coloro che hanno bisogno di libertà, giustizia e pace», ricorda la famiglia Mueller. L'Isis ha annunciato la morte di Kayla Mueller affermando che è stata uccisa in un bombardamento dei caccia giordani, ma non ne aveva mostrato il corpo senza vita.

La Casa Bianca ha confermato la morte di Kayla, tenuta in ostaggio dai jihadisti dello Stato Islamico. «È con profonda tristezza che abbiamo appreso della morte di Kayla Jean Mueller» dice il presidente Usa Barack Obama porgendo le sue condoglianze alla famiglia della donna.

Un messaggio inviato dai terroristi dello Stato islamico alla famiglia di Kayla ha aiutato l'intelligence degli Stati Uniti a confermare la sua morte, fa sapere la Casa Bianca. Secondo Cnn, nel messaggio ci sarebbe anche una foto in cui si vede chiaramente il corpo privo di vita della cooperante cittadina americana.

Per il Pentagono, «non ci sono dubbi», la morte della giovane cooperante americana è stata causata dall'Isis, non da un raid dei caccia giordani (come sostenuto dagli stessi jihadisti). Lo ha detto il portavoce del Dipartimento della Difesa, ammiraglio John Kirby.

Sia Barack Obama che il segretario alla Difesa, Chuck Hagel, ha ricordato che la giovane si trovava nelle mani dell'Isis quando è morta e il presidente ha anche detto che «gli Stati Uniti faranno di tutto per trovare i terroristi responsabili».

La scorsa settimana l'Isis aveva fatto sapere che Mueller era morta a Raqqa, in Siria, a causa di un bombardamento dell'aviazione giordana. La notizia non è stata confermata da nessun governo occidentale. Secondo molti osservatori, se fosse anche successo farebbe parte di una strategia dello Stato islamico per usare i suoi ostaggi come scudi umani.

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