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Quel virus letale per la democrazia

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Quel virus letale per la democrazia

Una strana epidemia spesso mortale percorre da anni la Russia, deborda in Ucraina e si spinge fino alla Gran Bretagna. Per alcuni la fine è immediata, col piombo; per altri è più lenta, per avvelenamento da polonio.
Altri guariscono dopo lunga e ingiusta detenzione o restano segnati in volto. Il denominatore comune e causa originale del virus è di essere stati oppositori di Vladimir Vladimirovich Putin.

Quello che segue è un elenco estremamente parziale delle vittime, diciamo le più illustri, precedenti a Boris Nemtsov. Una Spoon River russa, se qualcuno di loro non fosse ancora fra noi a raccontare: Anna Politkovskaja, uccisa; Aleksandr Litvinenko, avvelenato e ucciso; Boris Berezovskij, molto probabilmente ucciso; Viktor Yushenko, sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento; Mikhail Khodorkovskij, imprigionato. Sono centinaia e centinaia gli sconosciuti, morti o incarcerati per aver tentato di opporsi pacificamente e democraticamente alla brutalità del regime russo.
La questione è capire cosa sia esattamente il regime russo, progressivamente imposto da Vladimir Putin. In questo ci può aiutare il sacrificio di Boris Nemtsov la cui battaglia aveva due principali temi d'accusa: il crescente autoritarismo in Russia e la sua nuova ambizione imperiale (Nemtsov aveva organizzato per oggi una manifestazione contro la guerra in Ucraina); e la corruzione economica degli oligarchi.

Venerdì sera il leader dell'opposizione può essere stato assassinato dai nazionalisti o dai mafiosi russi. Gli uni e gli altri sostegni dei due obiettivi fondamentali del regime che Putin presiede: la riaffermazione del primato geopolitico, un tempo già zarista e sovietico, che prevede l'espansione territoriale più di ogni altra cosa; e la difesa degli interessi industriali e finanziari di un capitalismo oligarchico aperto solo ai sodali di Putin. Nel quindicennio del suo potere non è stata fatta una sola riforma economica che allargasse la base produttiva né la ricchezza generale, fuori dai semplici benefici garantiti dall'impennarsi dei prezzi energetici sul mercato mondale. Esclusa quella delle armi, non sono state create le basi per lo sviluppo di un'industria manifatturiera e dei consumi.

Un milione di russi emigrati in Israele sono stati i protagonisti della fenomenale crescita dell'hi-tech nello stato ebraico. Fossero rimasti in Russia non avrebbero potuto farlo perché lì è totalmente assente quello che i guru delle startup chiamano «necessario ecosistema»: libertà civili, trasparenza e democrazia finanziaria. Per il genere di capitalismo rapace e politicamente motivato che produce, la Russia meriterebbe un'altra rivoluzione comunista come quella dell'Ottobre 1917.
Un imperialismo mafioso, questa è la Russia di oggi. Con qualche sfumatura diversa, è come se la mafia di Palermo avesse a disposizione carabinieri, polizia, servizi segreti e stato maggiore delle forze armate. E oltre a curare i suoi interessi economici locali, volesse estendere i confini della Sicilia a tutti i luoghi dove vivono siciliani: da Settimo Torinese a Brooklyn.

Due sono le possibilità: o Putin è il capo di questa organizzazione o ne è usato, sapendo di esserlo. Nemtsov non era una minaccia: sfortunatamente aveva già dimostrato di non avere le qualità politiche per sollevare un Paese. È dunque probabile che dell'omicidio il presidente russo non sia il responsabile: non il mandante diretto ma di certo indiretto. È lui che ha creato quel clima di corruzione economica e morale secondo il quale chi critica Putin o non è un oligarca di Putin, è un nemico della Russia, un traditore corrotto, un servo degli americani e della Nato. È all'ombra di Putin che i prodromi della libertà di stampa del primo periodo post-comunista sono stati sostituiti da una disinformazione totale e violenta. La ministra della Difesa norvegese Ine Eriksen Soreide l'altro giorno spiegava alla Cnn che con la guerra di aggressione in Ucraina «siamo di fronte a una Russia diversa». È vero, drammaticamente sempre più diversa sotto tutti gli aspetti.

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