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Questo articolo è stato pubblicato il 17 agosto 2015 alle ore 06:35.

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Le aste giudiziarie in cui vengono venduti beni provenienti da fallimenti o pignoramenti sono in netto aumento ma, nella maggior parte dei casi, vanno deserte. Gli stessi oggetti tornano infatti più e più volte sul banco del banditore prima che, di ribasso in ribasso, riescano a trovare un’acquirente. Cosicché i tempi si allungano e i ricavi finalizzati a soddisfare i diritti dei creditori si assottigliano.

L’indagine su 145 tribunali svolta dal network professionale Opicons rileva che, dal 2011 al 2014, le aste di immobili, sono aumentate del 57,94 per cento. «È però molto difficile che l’aggiudicazione arrivi al primo colpo - dice Gerardo Paterna, consulente immobiliare e autore dell’indagine insieme a Cristian Pastorino - anche perché, spesso, le perizie che stabiliscono i valori sono vecchie e l’utente aspetta il ribasso che può essere anche del 50-60%. Dal punto di vista dei tempi, invece, per arrivare all’aggiudicazione ci vogliono in media 12-18 mesi».

L’incremento delle aste immobiliari è confermato anche da Sogeea (società di servizi che opera nel settore immobiliare)che, nell’ultimo anno, ha registrato un aumento dell’11,6%: secondo il rapporto messo a punto dal centro studi, le procedure in corso relative ad immobili residenziali sono infatti 30.746 a fronte delle 27.553 rilevate nel giugno 2014.

Il problema è, però, che il più delle volte non si presenta nessuno. A Milano, nel 2014, sono stati messi in vendita 6.180 lotti che comprendevano abitazioni, box, terreni, laboratori, cantine e negozi. Ben 5.404 sono però andati deserti e quelli aggiudicati, alla fine, sono stati solo 776, il 12,5% del totale. Gli altri finiranno di nuovo all’asta, con prezzi scontati fino a che qualcuno non li acquisterà.

Ma bisogna armarsi di pazienza: sempre a Milano, nel 2014, sono andati all’asta cinque lotti che provenivano da procedure risalenti al decennio 1980-1989, ossia 25-35 anni fa. Forse si tratta di casi particolari: resta il fatto che per ben 1995 lotti il periodo di riferimento è il 2000-2009, mentre solo 58 provengono dal 2013. Per quanto riguarda i ribassi,invece, la media è del 41 per cento.

«Si tratta di dati indicativi anche a livello nazionale - spiega Fabio Bartolomeo che guida la direzione generale delle statistiche del ministero della Giustizia -. Ci vogliono molti anni e molte aste perché un bene venga venduto. D’altronde bisogna considerare che la durata media nazionale del processo fallimentare è di otto anni».

Il tempo però “pesa” anche sul prezzo poiché più la perizia è vecchia più il valore posto a base d’asta è fuori mercato. «Da qualche anno - dichiara Roberto Braccio, consigliere nazionale del notariato e coordinatore della piattaforma Ran per le aste telematiche - dalla perizia all’indizione dell’asta trascorrono da 18 a 36 mesi. Ma c’è un arretrato pesante e capita spesso di dover vendere immobili le cui stime risalgono al 2006-2008 e, quindi, oggi sono irrealistiche. È normale che le prime aste vadano deserte».

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