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Dossier Post-G7: il Giappone rinvia il rialzo dell'Iva

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Dossier | N. 10 articoliG-7 in Giappone, focus sull'economia globale

Post-G7: il Giappone rinvia il rialzo dell'Iva

Il primo ministro giapponese Shinzo Abe. (Reuters)
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe. (Reuters)

TOKYO – Aveva detto piu' volte che non l'avrebbe fatto se non in caso di un terremoto con tsunami tipo quello del 2011 o nell'ipotesi di una crisi finanziaria globale in stile post-Lehman Brothers. Ma ha cambiato idea. Alla scadenza della sessione ordinaria della Dieta, il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha annunciato oggi, dalla sua residenza ufficiale (il Kantei) , la decisione di posticipare per la seconda volta l'aumento dell'imposta sui consumi dall'8 al 10% dal previsto aprile 2017 all'ottobre 2019.

«ECOMOMIA GLOBALE A RISCHIO»
Motivazione: la frenata dell'economia globale negli ultimi 12 mesi (“a un livello inimmaginabile, come evidenziato ad esempio dal calo dei prezzi petroliferi”) e i forti rischi “downside” connessi. L'Abenomics, a suo parere, sta funzionando – vedi l'irrigidimento del mercato del lavoro -, anche se necessita di una accelerazione. Ma il rallentamento dei Paesi emergenti, a partire dalla Cina, promette di essere prolungato e quindi la domanda esterna si profila stagnante per un lungo periodo. Come Paese che ha ospitato il G7 a Ise-Shima, ha detto, Abe, il Giappone ha una speciale responsabilita' di implementarne le conclusioni, che – ha enfatizzato – invocano un mix efficace di politiche monetarie, fiscali e di riforme per sostenere la crescita (per la verita', al G7 Abe aveva cercato invano di ottenere un linguaggio piu' forte in favore di stimoli fiscali).

Il premier ha citato esplicitamente anche il parere di autorevoli economisti, come i premi Nobel Stiglitz e Krugman - ospitati a Tokyo in una delle sette sessioni ufficiali di “brainstorming” – per giustificare la sua decisione di tenore “espansivo”. A suo parere, e' vero che oggi non siamo al periodo Lehman e che il terremoto di Kumamoto non e' paragonabile a quello del 2011, ma la situazione impone un nuovo giudizio, tanto piu' che nemmeno gli esperti fino all'ultimo momento avevano previsto l'imminente arrivo della crisi del 2008. Visto che dall'inizio dell'Abenomics le entrate fiscali sono aumentate di 21mila miliardi di yen, ha detto, sara' possibile accelerare il gettito fiscale proprio accelerando l'Abenomics. Cosi' ha confermato di sfuggita i target di consolidamento fiscale al 2020 (cosa che molti ritengono a questo punto impossibile).

POSTICIPI CONTINUI
Inizialmente previsto in due fasi (da un accordo bipartisan stipulato nel 2012, quando al potere c'era il Partito Democratico), il rialzo dell'imposta sui consumi era regolarmente scattato per il primo stadio (dal 5 all'8%) nell'aprile 2014, portando il Paese in recessione e facendo deragliare, secondo molti osservatori, il “momentum” dell'Abenomics. Cosi' Abe aveva posticipato la seconda fase (dall'8% al 10%) di 18 mesi al primo aprile 2017. Ora il secondo rinvio fino al primo ottobre 2019.

Secondo le indiscrezioni, il ministro delle Finanze Taro Aso e alcuni altri dirigenti del partito Liberaldemocratico avrebbero mugugnato, ma si sono presto allineati alla decisione del premier.
Gia' ieri l'opposizione ha presentato alla Dieta una mozione di sfiducia contro il primo ministro, sostenendo che il rinvio certifica il fallimento dell'Abenomics. Mozione subito respinta, grazie all'ampia maggioranza parlamentare che sostiene il governo. Aso avrebbe preferito che – come avvenne nell'occasione del precedente rinvio – si fosse interpellato il popolo con lo scioglimento della Camera Bassa. Abe questa volta ha ritenuto sufficiente la circostanza che il 10 luglio si votera' per il rinnovo parziale della Camera Alta.

Per la quale ha fissato l'obiettivo di ottenere la maggioranza dei seggi in palio. Elezioni che diventano quindi un abile referendum su di lui, della serie “Votate per me, che cerco il piu' possibile di non aumentarvi le tasse”.
Abe, infine, ha indicato di esser pronto a varare una nuova manovra di spesa pubblica, che portera' ad esempio ad accelerare la costruzione della nuova linea ferroviaria superveloce Maglev e quella di strutture sociali considerate particolarmente necessarie, ad esempio asili-nido. E, in vista delle elezioni, ha parlato anche di migliorare la situazione dei lavoratori che non hanno il posto fisso.

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