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Dossier Oliver Stone alla Festa del cinema: «Siamo tutti schedati»

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Dossier | N. 24 articoliFesta del Cinema di Roma

Oliver Stone alla Festa del cinema: «Siamo tutti schedati»

Oliver Stone firma autografi alla Festa del cinema di Roma
Oliver Stone firma autografi alla Festa del cinema di Roma

È stato il giorno di Oliver Stone alla Festa del cinema di Roma. Il regista, tre volte premio Oscar - ha vinto per due volte il premio al miglior regista per Platoon e Nato il quattro luglio e una volta l’Oscar alla migliore sceneggiatura non originale per Fuga di mezzanotte - che ha fatto della rappresentazione del potere e della critica alla società americana il filo conduttore del suo cinema, è arrivato al festival di Roma per presentare “Snowden”, che sarà nei cinema dal 1° dicembre. Il thriller biografico e politico che ha dedicato all’eroe, patriota, dissidente, attivista, whistleblower e, per alcuni, traditore Edward J. Snowden, gola profonda dell'Nsa, è interpretato nel film da Joseph Gordon-Levitt. Per realizzare il film Stone ha incontrato Edward Snowden, che attualmente vive in Russia, per nove volte.

Gli americani non hanno capito la portata del datagate
«Gli americani non hanno compreso il significato delle informazioni rivelate da Snowden nel 2013: sono preoccupati solo dal loro iPhone e dai propri segreti, ma la questione è molto più imponente, non si tratta solo di Pokemon, cataloghi, acquisti su Google e eBay». Racconta di aver avuto problemi per realizzare questo film: «le grandi società americane non l’hanno finanziato: siamo ricorsi a Francia e Germania».

“Siamo tutti potenzialmente sospettati, qualunque forma di protesta potrebbe essere considerata oggetto di pressioni dal Governo. Se non oggi domani. Siamo tutti schedati”

Oliver Stone alla presentazione di “Snowden” 

«Attenti a chi ci controlla»
Per realizzare il film Stone ha incontrato Edward Snowden, che oggi vive in Russia, nove volte: «Snowden era favorevole che si sorvegliassero i terroristi, come me. Ma perché gli Usa hanno installato sistemi di sorveglianza di massa? - ha affermato - Lo scopo non era scoprire i terroristi, ma osservare tutto e tutti in certi Paesi e utilizzare le informazioni per perseguire la propria causa: un cambiamento di regime, in Iraq, in Siria, in Brasile, in Venezuela, in Libia. Snowden dice questo: attenzione al potere dato a una nazione nella sorveglianza».

Nel mirino il telefonino
Il regista americano mette in guardia non solo i suoi connazionali, ma chiunque possegga un telefonino: «Bisogna fare attenzione, sappiamo cosa sta accadendo: siamo tutti potenzialmente sospettati, qualunque forma di protesta potrebbe essere considerata oggetto di pressioni dal Governo. Se non oggi domani. Siamo tutti schedati».

Stronca Trump, ma non è tenero con Hilary
Poi la politica americana. Stone non salva nessuno: stronca il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump, ma non è tenero nemmeno con la democratica Hilary Clinton. «In Europa siete sconcertati da Trump - ha detto il regista -. Io non credo possa farcela perché è troppo incoerente, ma dall’altra parte c’è Hillary Clinton, una donna che rappresenta il sistema, la mentalità Usa per cui “o sei con me o sei contro di me”».

Festa Roma, arriva Snowden il film di Stone

Non risparmia nemmeno Obama
Non risparmia nemmeno il presidente uscente Barack Obama. Per il regista non ha mantenuto le promesse riformiste e ora «è più difficile per tutti raccontare la verità negli Stati Uniti». Rispetto a Obama, però, secondo Oliver Stone, se le elezioni dell'8 novembre portassero alla Casa Bianca Hillary Clinton, non sarebbe un salto in avanti. «In lei non credo vi sia alcuno spirito riformista - ha detto -. Se vincerà, inoltre, la sua presidenza sarà caratterizzata da una politica più dura, più militaresca, più ostile di Obama verso altri Paesi».

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