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Dossier Un’aliquota unica per un’Italia migliore

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    Dossier | N. 19 articoliFlat tax

    Un’aliquota unica per un’Italia migliore

    (Imagoeconomica)
    (Imagoeconomica)

    Quanti ne seguono le iniziative sanno bene che l’Istituto Bruno Leoni è schierato dalla parte della libertà. La libertà economica, per esempio, di avviare un’attività assumendone i rischi e godendo dei relativi profitti, di scambiare beni e servizi e di muovere capitali al di qua e al di là dei confini nazionali, o ancora, di non essere gravati da overdosi di regolamentazioni che impongono limitazioni alle scelte individuali. Con la proposta di una flat tax uguale per tutti al 25% l’Ibl ha confermato che è anche a favore della libertà di godere del proprio reddito, senza dimenticare di far parte di una comunità politica alle cui spese bisogna contribuire.

    Meno noto – o addirittura ignorato dagli osservatori – è che la proposta Ibl illustrata su questo quotidiano da Nicola Rossi si schiera con un’altra dimensione della libertà di cui in Italia c’è grande bisogno: la libertà di potere costruire il proprio destino.

    Le indagini campionarie sulle percezioni e sui valori degli italiani confermano che, seppure in misura diversa tra Nord e Sud, siamo un Paese poco convinto che il successo economico dipenda dal nostro lavoro. Pensiamo che contino soprattutto le posizioni di partenza – nascere in una famiglia benestante e socialmente ben inserita nella trama delle relazioni sociali utili ad arricchirsi – o la fortuna – tutte quelle circostanze cioè che influiscono sul successo ma non dipendono dalle nostre scelte.

    Questa convinzione un po’ disfattista e, al Sud, anche fatalista, ha radici culturali profonde e si è rafforzata recentemente, senza dubbio anche per l’erratico funzionamento dell’attuale sistema fiscale che distribuisce pesi e benefici indipendentemente da criteri di giustizia comprensibili per i contribuenti. Dove la giustizia appare arbitraria è difficile pensare che l’impegno personale o il lavoro siano le determinanti principali del successo che dipenderà, al contrario, da circostanze non controllabili o, peggio, dalla capacità di manipolare il sistema (elusione, evasione fiscale) per trarne un beneficio privato.

    La proposta dell’Istituto Bruno Leoni è di introdurre una sola aliquota al 25% per tutte le principali imposte del nostro sistema tributario: Irpef, Ires e Iva; di abolire Irap, Imu e tasi sostituendole con un’Imposta per i servizi urbani; di introdurre, nello spirito della negative income tax proposta da Milton Friedman nel 1962, un trasferimento monetario differenziato; di ridefinire la modalità di finanziamento di taluni servizi pubblici – su tutti la sanità - garantendo la libertà di scelta attraverso un meccanismo di opt out.

    Realizzando una gigantesca semplificazione del sistema tributario e un incremento di efficienza ed equità, la proposta «25% per tutti» rimette nella sfera delle decisioni personali un’enorme quantità di opportunità sottraendole alla percezione dell’arbitrarietà. Un primo esempio è il sistema di opt out in sanità che consente alle persone di scegliere il servizio riportando una dimensione importante della scelta nelle proprie mani. Ma l’opt out non è il solo caso e nemmeno il più interessante. Un punto di forza della proposta è la prevedibilità che un sistema tributario semplice permette di realizzare. Riducendo i rischi di ogni processo decisionale, restituisce al decisore un senso di responsabilità per il proprio destino che oggi non ha basi per esistere. Ancora, immaginate quanto la consapevolezza che il sistema sia giusto possa fare per la percezione che l’elusione fiscale o l’evasione non siano potenti leve di ingiustizia che alterano le posizioni di partenza nel perseguimento del successo economico.

    Poiché la percezione della libertà di potersi costruire il proprio destino influenza la prosperità materiale e immateriale, favorisce il buon funzionamento delle istituzioni e garantisce il rafforzamento delle altre libertà, quelle economiche già citate, l’Istituto Bruno Leoni ha fatto molto più di una proposta di riforma radicale del nostro sistema fiscale e di una battaglia di libertà: si è schierato per un’Italia migliore.

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